I racconti di Moto.it: "Alta produttività"

I racconti di Moto.it: "Alta produttività"
"Com’è come non è, io stamattina, appena sveglio, sono morto. Avete presente quando vedete il vostro corpo da lontano e una luce fortissima in fondo ad un tunnel buio? La stessa cosa... | A. Privitera
15 giugno 2011

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Com’è come non è, io stamattina, appena sveglio, sono morto.
Avete presente quando vedete il vostro corpo da lontano e una luce fortissima in fondo ad un tunnel buio? La stessa cosa, solo in scala ridotta; vedo sfocato e il tunnel c’è ma è in costruzione con le sue belle transenne per i lavori in corso. Noi bassa manovalanza della catena produttiva siamo stati messi di fronte alla Ragionevole Proposta anticrisi e alla fine abbiamo ceduto: diritti e facoltà in cambio di condizioni di lavoro più umane oltre a lavoro meno precario; tra le poche cose alle quali abbiamo rinunciato ci sono la profondità di pensiero e le capacità speculative oltre un certo limite. Chessaràmai.

La Ragionevole Proposta reca in calce le nostre firme e chiosa “tutte le energie mentali saranno così destinate al lavoro” e così anche quando noi si lascia questa vita non ci accadono le stesse cose che accadono a Loro, non abbiamo le stesse visioni, non saliamo nell’alto dei cieli, credo anche che la verità sull’aldilà rivelata a noi operai delle linee di montaggio motori sia una verità a 8 carati. Una manciata di semi di carrubo, nulla più.

Ragazzi dovete ammetterlo: è stata una trovata geniale; lo so che detto da me, adesso, in queste condizioni di sinapsi a ranghi ridotti e per di più passato ad altra condizione (non posso dire “miglior vita”), è poco credibile, ma l’avere inventato un dispositivo che inserito sottopelle rende il cervello meno pronto e le mani più abili, svelte, precise ha dato una svolta alle relazioni sindacali da un lato, e alla modernizzazione del sistema produttivo italiano dall’altro. Basta rivendicazioni, ora si lavora! C’è rimasto quel tanto che basta per capire se abbiamo fame, sete e per volere bene ai nostri figli. In realtà avrebbero dovuto inserire anche la possibilità di avvertire lo stimolo ad andare in bagno ma dicono di averlo dimenticato e in ogni caso hanno promesso che lo inseriranno nel prossimo aggiornamento software; nel frattempo in linea di montaggio l’aria è un po’ pesante, per la verità. Il nostro impiego è diventato sicuro, a tempo indeterminato, remunerato il giusto e fonte di stabilità dei prezzi; avrebbero potuto pensarci prima. Mi hanno detto che le domande di assunzione in fabbrica sono aumentate da quando abbiamo firmato la R.P.

Oh, sono qui ancora ad aspettare che levino le transenne.
Vedo sempre sfocato e ammicco.
Bello è bello, va bene, ma aspettare in un tunnel dopo un po’ rende noioso pure il paradiso figurarsi la sua anticamera, sono fermo da un’eternità.
Però i rumori li sento. Sono i miei motori, i miei motori a due cilindri mi accompagnano alla porta del paradiso; saprei dirvi a memoria quante viti e bulloni, quanti giri di chiave esagonale sono necessari per portare a termine il montaggio a regola d’arte dei miei motori, ne avrò montati centinaia, tutti da solo. Mi ricordo che dopo la Ragionevole Proposta ne assemblavo due in più al giorno, vedi il progresso nelle relazioni sindacato-azienda? Benefici per tutti.

Sarà, ma io ora sento anche voci. Era stata forse prevista una migrazione di massa verso l’altro mondo per far spazio ai giovani e il Dispositivo Unico Robotizzato Centrale che abbiamo sotto la pelle del cranio ci ha spedito tutti in paradiso? Potevano avvertire, però. Che maleducati. E vabbè, Loro lo fanno per il nostro bene e per garantire un futuro ai nostri figli in questo Paese, lamentarsi sarebbe da ingrati: ma che dico ingrati, sarebbe da rivoluzionari nel paese del bengodi!

Ah! Ma non è mica la voce del Pini questa? E quell’altra non è quella del Poggi, hanno spedito al creatore pure quelli dell’ufficio del personale? Eh…quando la crisi c’è, non risparmia nessuno.

-finito.
-fatto?
-si, stacca tutto.
-Antò, –parlano con me- aggiornamento fatto, vai in linea e restaci fino a fine turno.
Il tunnel sparisce, le transenne pure, la mia vista è tornata perfetta; ho solo un lieve mal di testa.
-Ah, Antò!
-Si? –rispondo, mentre scopro che il mio umore è migliorato negli ultimi istanti, non so perché.
- ora puoi cambiarti le mutande.


Antonio Privitera