Gruppo Bosch: tecnologie e servizi per le due ruote

Gruppo Bosch: tecnologie e servizi per le due ruote
  • di Alfonso Rago
Alla scoperta di un colosso nel campo della tecnologia e dei prodotti consumer, sempre più impegnato nel campo della sicurezza di moto e scooter, grazie ai prodigi dell’elettronica
  • di Alfonso Rago
21 giugno 2017

Magari nemmeno ce ne ricordiamo, ma è quasi sicuro che nella casa di ognuno di noi ci sia almeno un prodotto a marchio Bosch: dietro questo nome, infatti, si nasconde il lavoro di ben 390.000 tra dipendenti e collaboratori, impiegati nelle quattro aree di business in cui è strutturato il Gruppo tedesco.

Attraverso le sezioni Mobility Solutions, Industrial Technology, Consumer Goods ed Energy and Building Technology, il Gruppo Bosch nel 2016 ha prodotto un fatturato di 73,1 miliardi di euro.

Il Gruppo è costituto dall'azienda Robert Bosch GmbH e da circa 450 tra consociate e filiali, presenti in oltre 60 Paesi. Se poi si includono i partner commerciali e di servizi, la rete di produzione e vendita di Bosch copre quasi tutti i Paesi nel mondo.

Come dire: per un commercio globale, organizzazione globale.

Per assicurarsi una base sicura per la crescita della società, Bosch spinge forte sull’innovazione: ben 59.000, infatti, sono i collaboratori a vario titolo impegnati nei settori di ricerca e sviluppo, distribuiti in circa 120 sedi in tutto il mondo.

L'obiettivo strategico è fornire innovazione costante per una vita sempre più connessa.

Seguendo lo slogan "Tecnologia per la vita", grazie ai suoi prodotti e servizi, Bosch punta a migliorare la qualità della vita offrendo soluzioni capaci di rendere più semplice, godibile e sicura l’esistenza di ognuno di noi.

Tra tutti, il settore di business Mobility Solutions è il più importante del Gruppo Bosch, come si evince dai dati previsionali: nel 2016, ha infatti registrato un fatturato di 44 miliardi di euro, equivalenti al 60% dei ricavi totali del Gruppo.

Questi risultati rendono il Gruppo Bosch uno dei fornitori leader nel campo automotive. Il settore Mobility Solutions combina l'expertise del gruppo in tre ambiti, che sono automazione, elettrificazione e connettività, operando a livello mondiale nelle seguenti aree di business: sistemi di iniezione per motori a combustione interna, mobilità e soluzioni alternative legate alla propulsione elettrica, sistemi di assistenza alla guida e di sicurezza, guida autonoma, tecnologie per informazione e comunicazione fra veicoli, e fra veicoli e infrastrutture, concept e servizi per l'aftermarket.

Bosch, ricordiamo, ha contribuito con importanti innovazioni all'evoluzione dell'auto come, per esempio, la gestione elettronica del motore, il sistema elettronico di stabilità ESP e la tecnologia common-rail per i motori diesel.

La divisione Two-Wheeler and Powersports di Bosch, con sede a Yokohama, in Giappone, fondata nell'aprile 2015, in un paio di stagioni ha visto crescere il suo fatturato di oltre il 20%, risultato che assume una rilevanza ancora maggiore se si considera che nello stesso periodo la crescita dei volumi di produzione dei veicoli motorizzati a due ruote è stata inferiore al 5%.

La domanda di soluzioni ottimizzate di sicurezza e connettività intelligente per motocicli contribuisce alla crescita di questo business.

«Il futuro delle moto - ha detto Dirk Hoheisel, membro del Board of Management di Robert Bosch GmbH - non è solo più sicuro, ma sarà sempre anche più connesso».

In tutto il mondo, i 160 collaboratori della divisione (un numero cresciuto di ben tre volte rispetto all’inizio) possono contare su una rete mondiale di diverse migliaia di ingegneri, oltre che sulla capacità produttiva del settore di business Mobility Solutions.

«Entro il 2020 - continua Hoheisel - intendiamo raggiungere il fatturato di un miliardo di euro con le tecnologie per moto, ed in futuro Bosch ricaverà più di metà di questo fatturato dal mercato asiatico. Gli studi indicano che entro il 2021 la produzione mondiale annua di veicoli a due ruote raggiungerà i 160 milioni circa di unità, delle quali quasi il 90% verrà fabbricato in Cina, India e sud-est asiatico, circa un terzo in più rispetto ad oggi. I volumi di produzione includeranno soprattutto moto di piccole dimensioni e scooter con cilindrata fino a 250 cc, il sistema di trasporto più diffuso nella maggior parte dell'Asia. Bosch ha un'ampia gamma di componenti per i veicoli a due ruote, sia per i segmenti bassi dei mercati emergenti che per i veicoli di oltre 1.000 cc, molto richiesti in Europa, Giappone e Nord America. Il nostro portafoglio include sistemi di sicurezza, componenti per motori a combustione interna ed elettrici leggeri, interfacce per la connessione dei motocicli a smartphone, tablet e servizi connessi».

Fevzi Yildirim, direttore della divisione "due ruote" Bosch, condensa nella sua figura rassicurante l’anima cosmopolita del Gruppo Bosch: un turco a dirigere un ramo d’azienda strategico in Germania, che si avvale delle competenze delle migliori start-up in giro per il mondo.

A Boxberg abbiamo incontrato ingegneri indiani, israeliani, ovviamente tedeschi, ma anche americani ed orientali: un melting pot prezioso di intelligenze e creatività, alla faccia di ogni discorso sulla chiusura alle contaminazioni culturali ed alla libera circolazione delle persone, che si avvale del contributo di anime diverse per avanzare rapidi sulle strade dell’innovazione. Questa strategia permette a Bosch di essere vincente.