FMI: si conclude l’era Sesti

FMI: si conclude l’era Sesti
  • di Alfonso Rago
Conferenza di saluto del Presidente FMI, Paolo Sesti, alla vigilia dell’Assemblea Nazionale Ordinaria Elettiva che sceglierà il suo successore.
  • di Alfonso Rago
11 dicembre 2016

Poche ore prima della riunione in conclave degli elettori che indicheranno il nome del nuovo Presidente, Paolo Sesti - che da 20 anni occupa tale poltrona in seno alla Federazione Motociclistica Italiana - ha voluto chiudere il suo lungo pontificato con un incontro in cui ha ripercorso le tappe più significative della sue esperienza alla guida della FMI.

Eletto nel 1996 dopo la storica presidenza di Francesco Zerbi, il bergamasco Sesti ha traghettato la Federazione nel nuovo millennio, inteso non in senso solo cronologico, ma come sviluppo di nuove potenzialità oltre la classica finalità sportiva che costituisce il DNA della FMI.

Come ha lui stesso sottolineato, Sesti è stato protagonista di audaci scelte, acute strategie e inedite alleanze, che hanno proiettato la FMI oltre l’ambito istituzionale legato al Coni, per renderla interlocutrice privilegiata con le Istituzioni e le realtà più vivaci del Paese.

Un lavoro di progetto e di cesello, non sempre compreso già all’interno della stessa FMI, i cui risultati Sesti oggi porta in dote a chi prenderà il suo posto: tra i più recenti, in ordine di tempo, l’accreditamento presso la Protezione Civile ed il Protocollo d’Intesa con il Corpo dei Vigili del Fuoco.

Tutti passi che proiettano la FMI in un ambito non ristretto al solo campo sportivo, nel quale comunque non sono mancati i momenti di grande soddisfazione accanto a qualche occasione di dolore.

A conclusione del suo lungo percorso di comando, Sesti lascia una Federazione rinnovata, di riferimento all’interno del CONI per quanto riguarda le discipline non olimpiche, nonché Ente pilota in numerose iniziative come il passaggio del personale dal CONI alle FSN, Ia trasformazione della contabilità da finanziaria a economica, il bilancio delle competenze del personale.

Nel corso della Presidenza di Sesti, non sono mancati momenti importanti legati alle molte anime che compongono la FMI: dal Mototurismo al Turismo Vintage Moto, dal Registro Storico al lavoro svolto nelle scuole di tutto il territorio nazionale dai Formatori FMI.

Dal punto di vista economico, dal 1996 la FMI targata Paolo Sesti ha puntato sull’autofinanziamento: partendo da un bilancio di 6,1 milioni di euro (con personale allora a carico Coni) ha raggiunto un picco di 21 milioni nel 2013, assestandosi a 18 milioni nel 2016.

Discorso simile per i Tesserati, che dagli 80.000 del 1996 hanno raggiunto il picco di 160.000 nel 2008 per attestarsi sugli attuali 120.000. Per completare il quadro vanno considerate le 16.000 licenze (4.600 in più rispetto al 2015), e l’arrivo nel 2015 della Tessera Sport Autodromi, nata dopo un lungo lavoro per giungere ad un accordo con Autodromi e gestori di prove libere in pista.

I Moto Club affiliati alla FMI, che nel 1996 erano 1430, sono diventati 1974 nel 2016, con parallelo incremento del numero delle manifestazioni.

Al termine dell’evento, in cui non sono mancati momenti di commozione, Sesti ha dichiarato: «Sono convinto di lasciare una FMI più forte, più organizzata e pronta per il futuro. Io ho fatto il mio massimo. Nel corso degli anni sono cresciuti molti funzionari, molti collaboratori e sono certo che chi verrà dopo di me saprà dare fiducia a tutte queste persone. La macchina funziona in modo automatico, è forte e non potrà che migliorare».

L’applauso della sala ha suggellato la chiusura di un’era: ma è difficile pensare, oggi, Paolo Sesti lontano dalla FMI, ed una FMI senza il suo contributo. Voci di corridoio ventilano l’ipotesi di una sua carica come Presidente Onorario: sarebbe un nuovo capitolo di una storia iniziata nel 1996, e che potrebbe regalarci nuovi momenti di emozione.

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