BMW Creative Lab con Stone Island

BMW Creative Lab con Stone Island
E' stata presentata a Milano la terza edizione di BMW Creative Lab. Il tema, affrontato con la collaborazione di Stone Island, è “Natura e Artificio: il design nell’epoca della trasformazione”
10 febbraio 2016

Negli spazi milanesi di Deux ex Machina, BMW Group Italia ha lanciato oggi la terza edizione dell'iniziativa tecnologica e di ricerca BMW Creative Lab. Questa volta la partnership è con Stone Island, noto marchio di abbigliamento casual e noto per la sua ricerca estrema su fibre e tessuti applicata all'innovazione nel design.
Il tema affrontato in questa edizione è “Natura e Artificio: il design nell’epoca della trasformazione”.


 

Sonja Schiefer
Sonja Schiefer

«Il Creative Lab - ha sottolineato Sonja Schiefer, Director of the Munich Studio of BMW Group Designworks - nasce dalla volontà di raccontare sia gli orizzonti e le opportunità che emergono dallo sviluppo frenetico nelle abitudini dei consumatori, sia le nuove tecnologie, sia i materiali innovativi. Guidare giovani studenti ad affrontare questi scenari e lavorare con loro per distillare le soluzioni che si distinguano come uniche, rappresenta per noi non soltanto una ricompensa, ma anche una vera e propria rivelazione».

L'iniziativa vuole sensibilizzare sulle sfide del design dei prodotti odierni. Ogni trasformazione è il risultato dell'azione umana e la natura è il risultato del nostro modo di fare "artificio". È importante che ogni "curatore" abbia un rapporto reale e consapevole con le proprie cose, che si tratti di vestiti, mezzi di trasporto o qualsiasi altro oggetto.

Il BMW Creative Lab, nato nel 2012, è un’iniziativa pensata per individuare giovani di talento italiani e stranieri che studiano in Italia, sviluppata da BMW Italia e realizzata in collaborazione con un’azienda italiana partner che cambia ogni anno. In particolare la prima edizione fu realizzata in partnership con Fratelli Guzzini e la seconda con Napapjiri che hanno premiato rispettivamente i talenti di Attila Veress, giovane designer ungherese, e Serena Bonomi.

 

Stefano Ronzoni
Stefano Ronzoni

«BMW Motorrad - ha risposto Stefano Ronzoni, Direttore BMW Motorrad - ha scelto quest’anno di supportare il BMW Creative Lab perché sempre più sensibile al tema della trasformazione. Guidare una moto BMW equivale a vivere un’esperienza unica, ma anche distinguersi per stile e personalità. Per questo il nostro brand negli ultimi anni ha iniziato un percorso di cambiamento, aprendosi sempre più al mondo lifestyle e a trasformazioni e personalizzazioni, divenendo terreno fertile per esperimenti creativi».

 

Le fasi del progetto

Cinque i talenti identificati per la nuova edizione del BMW Creative Lab: Luca Mazzon (Italia) IED Milano, Alicia Pickney (USA) Domus Academy, Kristian Terzeiev (Bulgaria), Karimian Azary Nikoo (Iran) e Luca Musciatelli (Italia) del Politecnico di Milano. Ai giovani designer selezionati per partecipare all’iniziativa è stato affidato un briefing condiviso dalle aziende partner dell’iniziativa. Ognuno di loro individuerà e proporrà delle soluzioni progettuali specifiche e originali.

Gli studenti verranno seguiti durante tutto il percorso da un tutor, il Professor Michele Capuani e dal management di BMW Italia, di Designworks e di Stone Island. La commissione scientifica del Creative Lab 2016 comprende: Sonja Schiefer (Director Munich studio Designworks), Carlo Rivetti (Direttore Creativo e Presidente Stone Island), Michele Capuani (Architetto), Moreno Ferrari (Fashion Designer), Aldo Colonetti (Filosofo), Roberto Olivi (Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione BMW Group Italia) e Stefano Ronzoni (General Manager BMW Motorrad Italia).

Il vincitore del BMW Creative Lab 2016 riceverà in premio uno stage di 12 mesi presso le due aziende (sei mesi in Designworks Munich Studio e sei mesi presso Stone Island).

Qualsiasi informatico preferisce assemblare il proprio PC con i migliori componenti, piuttosto che acquistare un hardware pre-assemblato. Anche il mondo della moda si sta muovendo in quella direzione. Un total look molto sofisticato non funziona.
Si tende a mescolare prodotti di diversa provenienza per dare al proprio look una personalità diversa e riconoscibile.

Queste possibilità di personalizzazione beneficiano di internet che è diventato anche un luogo per condividere le scelte. Prima di acquistare è possibile ottenere informazioni di prima mano da parte degli utenti che sono passati attraverso le stesse esperienze. Ed è possibile essere riconoscibili in una comunità secondo l'originalità delle proprie scelte.
 


Alcuni prodotti BMW stanno andando in questa direzione, la R nineT è un esempio. Quali strumenti possono essere resi disponibili al cliente per personalizzare senza cambiare lo spirito e la forma di un prodotto BMW? Per esaminare la questione, BMW ha avviato il progetto di ricerca in collaborazione con Stone Island. Un capo di abbigliamento, un accessorio o una borsa possono aiutare la personalizzazione: cambiare l'hardware di un veicolo o la sua finitura superficiale è un'operazione spesso costosa e non reversibile. La realizzazione di un prodotto, che si tratti di abbigliamento o qualsiasi altro oggetto, è piuttosto economica, leggera, smontabile, riutilizzabile.

Il progetto affronterà il tema della trasformazione del prodotto, in base alle esigenze e necessità di ciascuno dei curatori, o singoli consumatori. L'idea generale è natura e artificio, nel senso di Gillo Dorfles. Ogni trasformazione è il risultato dell'azione umana, e la natura è il risultato del nostro modo di fare artificio. È importante che ogni curatore abbia un rapporto reale e consapevole con le proprie cose, se si tratti di vestiti, mezzi di trasporto o qualsiasi altro oggetto.  

 

Argomenti