Stefan Everts (KTM): "Herlings è ancora in lotta per vincere il mondiale MX2"

Stefan Everts (KTM): "Herlings è ancora in lotta per vincere il mondiale MX2"
Massimo Zanzani
Il manager KTM, Stefan Everts, ci racconta le condizioni di Herlings, che a 10 giorni dalla rottura del femore, sta facendo di tutto per essere al via dell’ultima prova così da non perdere il suo terzo titolo iridato | M. Zanzani, Lommel
1 agosto 2014

Punti chiave

Superato lo shock dell’inimmaginabile incidente alla guida di una minicross, per Jeffrey Herlings è venuto il momento più difficile della stagione, ancora più di quando fu costretto a saltare il GP del Brasile per l’infortunio alla spalla. Questa volta è il femore sinistro ad essersi spezzato, proprio pochi gironi prima del suo terzo trionfo Mondiale che ora rimarrà quasi sicuramente in forse sino al GP del Messico. Per far suo il titolo, deve sperare infatti o in un grossolano errore da parte dei suoi inseguitori, il compagno di squadra Jordi Tixier e l’ufficiale Husqvarna Romain Febvre, o il suo rientro nell’ultimo GP della stagione per aggiungere la manciata di punti per dare la svolta definitiva al campionato.

«E’ stato visitato dallo specialista belga Jan Spooren – ha spiegato il manager KTM Stefan Everts – lo stesso che lo aveva già seguito quando si era fatto male alla spalla per farlo ritornare in piena forma, che gli ha dato il benestare per iniziare qualche esercizio con la gamba sia per iniziarla a muovere che per eliminare il grosso ematoma che si era formato. Ha cominciato quindi la laserterapia e quella con la macchina che ti permette di muovere l’articolazione secondo una angolatura preimpostata per aumentare gradatamente lo sforzo».

La situazione quindi non sembra male. «Jeffrey è ottimista, ma si può vedere nel suo viso quanto abbia patito fisicamente, l’infortunio gli ha tolto tante energie e il suo corpo ha bisogno di tempo per riprendersi ma sta lavorando duro per correre il GP del Messico, speriamo che il dolore non sia troppo e che possa riuscirci. Difficile comunque dire ora se potrà farcela, bisogna vedere i programmi che farà di settimana in settimana, per ora sappiamo che il 18 agosto andrà una settimana nel centro di diagnostica che la Red Bull ha in Austria per lavorare coi migliori terapisti, e se si troverà beve potrà rimanerci anche per più tempo».

Jeffrey è molto motivato, e non vuole perdere l’unica occasione che gli è rimasta

Prima dell’ultimo GP c’è più di un mese, forse potrebbe bastare per riprendersi. «Speriamo, ma il femore è un osso importante da saldare, gli hanno inserito un grosso chiodo e dei bulloni che gli hanno reso la struttura molto solida ma normalmente ci vogliono circa sei settimane prima che l’osso sia saldato e quindi siamo proprio al limite. Certo è che Jeffrey è molto motivato, e non vuole perdere l’unica occasione che gli è rimasta».

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