Sei Giorni 2013 Sardegna. Daniel Milner, la bella sorpresa

Sei Giorni 2013 Sardegna. Daniel Milner, la bella sorpresa
Piero Batini
  • di Piero Batini
Il più forte allo start della Sei Giorni sarda è un australiano di 23 anni. Simpatico, solare e semplice, Daniel Milner è stato il Pilota più veloce ad inizio Sei Giorni, e resta il trascinatore della Squadra australiana | P.Batini, Olbia
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
3 ottobre 2013


Buongiorno, sono Daniel Milner
, “from australian Team”, vengo da Victoria e ho ventitré anni…


Si grazie, questo lo immaginavamo o, un poco almeno, lo sapevamo, ma vai avanti per favore…

«In Australia corro nelle AORC Series, il Campionato Australiano di Fuorostrada, che un mix di gare di Enduro, un po’ come qui, di Cross-Country di tre ore, come in America, e di Sprint, una formula basata su un giro di dieci minuti… a fuoco. Ho vinto il Campionato succedendo a una leggenda del nostro Sport, Toby Price e battendo Chris Hollis e un Pilota che conoscete, e che corre con il mio stesso team, il cinque volte Campione del Mondo Stefan Merriman. In Sardegna sono semplicemente uno dei Piloti del Team Australia per il Trofeo, senza un ordine di merito o una posizione prioritaria. Corro da professionista da quattro anni, e questa è la mia terza Sei Giorni Internazionale di Enduro».


Cosa hai trovato in Sardegna. Quello che ti aspettavi o qualcosa di diverso?

«Ho trovato una bella situazione. Qui tutto è molto bello, non c’è dubbio. Guidare qui, d’altro canto, è sicuramente impegnativo, soprattutto per la polvere e le pietre disseminate lungo il percorso. La terra e dura e secca. È qualcosa di diverso rispetto a quello che solitamente troviamo da noi, ma mi piace, mi diverto».


Quale è il tuo obiettivo?

«Il primo giorno ho vinto, il secondo sono caduto nell’ultima Speciale ma ho mantenuto una buona posizione. Voglio solo continuare ad andare avanti bene sino alla fine dell’evento».


Dicci del Team.

«Penso che abbiamo complessivamente una Squadra molto forte. Chris Hollis, Joshua Grant e Glen Kearney sono molto forti. Anche gli altri vanno bene, solo Matthew Phillips ha avuto una brutta caduta ed era ancora po’ frastornato anche il giorno dopo. Ma si è ripreso, ed è bravo. Sì, globalmente credo che abbiamo messo su un Team molto veloce».


La differenza tra questa Sei Giorni e quella dello scorso anno, in Germania.

«Non è difficile dirlo. Qui i terreni sono molto duri, e ci sono molte pietre. Condizioni che non erano certo abituali nella gara dello scorso anno in Germania. E non parliamo degli scenari. Qui corri e vedi dei panorami eccezionali. Sali sulla montagna e vedi la spiaggia laggiù in fondo. È bello. Paesaggi incredibili. Insomma è proprio un “viaggio” che valeva la pena di fare».