EICMA 2015, Stephan Schaller (BMW): “Una GS elettrica? Ci arriveremo”

EICMA 2015, Stephan Schaller (BMW): “Una GS elettrica? Ci arriveremo”
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Parliamo con l’AD di BMW Motorrad di presente e futuro della Casa di Monaco e del mercato in generale. Scoprendo un ottimismo contagioso e diversi interessanti scenari di sviluppo
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
24 novembre 2015

Le cose, come ormai da diversi anni a questa parte, vanno piuttosto bene per BMW. Ancora una volta la Casa di Monaco ha stabilito un record di vendite che conferma la validità dei piani strategici messi a punto qualche anno fa. E che getta le basi per piani ancora più ambiziosi, svelatici poco più di una settimana fa durante un evento proprio a Monaco di Baviera.

Abbiamo intervistato l’Amministratore Delegato di BMW Motorrad in occasione di EICMA 2015, iniziando naturalmente con un commento sui numeri di vendita. Qual è il segreto delle performance commerciali di BMW?

«Siamo andati piuttosto bene grazie al fondamentale contributo dei nuovi modelli, che si sono venduti molto bene. Stabiliremo il quarto record di vendite consecutivo della nostra storia – non posso ancora dare numeri precisi prima della fine dell’anno, ma stiamo parlando di una crescita superiore al 10% rispetto alla stagione precedente».

«Ci hanno chiesto più volte quale fosse il nostro segreto. La risposta non è semplice, ma di sicuro non esiste un segreto. Si tratta semplicemente del risultato di un team di uomini validissimi – stiamo parlando di quattromila persone in tutto il mondo, da Berlino a Monaco fino al Brasile, Cina, Thailandia e India – capaci di sfruttare un bagaglio di esperienza e conoscenza per pianificare le strategie giuste. Siamo fortunati perché abbiamo tantissime idee e la capacità di realizzarle. Il punto cruciale è capire cosa fare prima e cosa dopo».

«In sostanza tutte queste persone ci hanno permesso di studiare e definire i piani di cui abbiamo parlato la scorsa settimana. Finora i piani hanno funzionato».

Continuiamo a parlare di mercato. Dopo alcuni anni di recessione sembra che il mercato italiano stia riprendendosi. Cosa ne pensa? Crede che si possa parlare di una crescita stabile? E quali sono i modelli su cui puntate di più?

«Alcuni dei mercati europei, fra cui in particolare quello italiano, ma anche Francia, Spagna e Gran Bretagna, sono fondamentali per noi e li osserviamo molto da vicino. Nell’ultimo anno e mezzo la situazione sta migliorando e si sta stabilizzando anche in Italia, con una crescita lenta ma stabile. Per noi è molto importante, perché l’Italia è uno dei nostri mercati più importanti. I nostri nuovi prodotti, in particolare gli scooter su cui abbiamo eliminato tutti i problemi emersi nel primo anno di produzione, hanno ottime possibilità di fare molto bene nella prossima stagione».

BMW R nineT Scrambler
BMW R nineT Scrambler

BMW è stata forse la prima Casa ad investire su un segmento che unisce l’Heritage con la customizzazione, per lo meno a livello di prodotti premium. Su che tipo di modelli potremmo vedere la prossima declinazione di questa formula?

«Se osservate la nostra storia scoprirete che dopo la NineT, la versione Scrambler che avete visto qui ad EICMA era il passo successivo più logico. Crediamo che ci sia spazio per offrire altro sulla stessa piattaforma boxer della R NineT, svilupperemo quindi altri modelli che andranno ad attaccare la stessa nicchia per… diciamo completare il nostro approccio all’Heritage».

Quindi, questo lo diciamo noi, la famiglia R NineT continuerà a proporci modelli che rievocano la storia passata di BMW. Ci lanciamo in una scommessa: la prossima NineT sarà un modello con semicarenatura, che rievochi i successi BMW nelle gare di velocità.

Durante la conferenza stampa però Schaller ha parlato di una famiglia scooter in ampliamento verso il basso, con modelli di minor cilindrata. Modelli che verranno sviluppati con il partner indiano TVS, e per i quali ci si immagina una buona ricettività anche da noi?

«Crediamo di essere ben posizionati in ottica mondiale, e vogliamo creare modelli con cilindrate adatte a tutti i mercati. Berlino resta lo stabilimento principale, dove concentriamo tutta la tecnologia e il know-how di BMW Motorrad, e resterà sempre così – abbiamo appena investito 100 milioni di euro per ottimizzare la produzione ed ammodernare ulteriormente la fabbrica. L’India, assieme alla Cina, è la regione con la crescita più rapida su scala mondiale, quindi pensiamo che sia giusto avere un piede in India con moto più piccole, così come in Cina».

«Ma abbiamo anche Manaus, per il mercato brasiliano, e la Thailandia per quello del sud-est asiatico. Crediamo che questa sia la configurazione giusta. Credo che svilupperemo i nostri scooter di piccola cilindrata in uno di questi stabilimenti…»

Un momento della nostra intervista
Un momento della nostra intervista

Va bene, Schaller non ha intenzione di sbottonarsi. Cambiamo argomento: l’Euro-4 è uno dei temi più caldi sul panorama motociclistico attuale. Cosa ci dobbiamo attendere in termini di gamma?

«Da qui a gennaio 2017 tutta la gamma BMW sarà naturalmente Euro-4, qualche modello arriverà prima ma non avremo problemi ad adattare tutti i nostri modelli – i clienti non avranno alcun contraccolpo».

«Da un punto di vista tecnico è una sfida impegnativa, che richiede grandi investimenti economici – non è una cosa che si ottiene gratis, anzi posso dire che al momento è il compito più difficile per i nostri tecnici motoristi, che sono al lavoro su questo tema da diversi anni. Come dicevo, è un obiettivo che richiede grandi investimenti, ma è così per tutti quindi non credo proprio che ne saremo in qualche modo svantaggiati. Tutti ci dobbiamo passare».

A Monaco abbiamo avuto la sorpresa della RR-e, un’evoluzione logica della vostra piattaforma elettrica come dimostra il fatto che il segmento delle supersportive è fra i più vivaci nel contesto dell’elettrico. Ma quando pensa che ci saranno le condizioni per proporre modelli che richiedono grande autonomia, come una RT o una GS, su base elettrica?

sono convinto che la propulsione elettrica arriverà, e sono sicuro che arriveremo ad usarla anche sulla GS, non appena avremo un’autonomia sufficiente e costi accettabili

«Prima di tutto, sono convinto che la propulsione elettrica arriverà, e sono sicuro che arriveremo ad usarla anche sulla GS, non appena avremo un’autonomia sufficiente e costi accettabili. Ma servirà tempo. Abbiamo iniziato con lo scooter C-Evolution, una proposta unica nel segmento, e continueremo con proposte più piccole anche sull’elettrico. E’ un mezzo con la giusta autonomia e divertente da guidare, quindi siamo convinti che al momento, con la tecnologia attuale, quello della mobilità urbana sia il campo d’applicazione giusto per la propulsione elettrica».

«Naturalmente una moto da turismo, come la RT o la GS al momento non è praticabile, mentre una moto da corsa che possa sfidare in circuito le moto a propulsione endotermica ha un suo senso. Ecco perché abbiamo deciso di sviluppare il prototipo RR-e, per dare modo ai nostri ingegneri di farsi le ossa e sviluppare una tecnologia il cui potenziale spiegheremo meglio il prossimo anno».

Il prototipo della superbike elettrica BMW RRe
Il prototipo della superbike elettrica BMW RRe

«Credo che per poter pensare di proporre moto di maggior autonomia come quelle di cui abbiamo parlato dovremo aspettare 5-10 anni, vedrete che per questioni di costi e di tecnologia la finestra temporale corretta sarà quella. Ma dobbiamo arrivare pronti a quel momento, ecco perché il prototipo RR-e».

Possiamo pensare ad uno sviluppo in gara, come ad esempio al TTXGP?

«Come dicevo a Monaco, è un segreto che sveleremo il prossimo anno!»

Abbiamo capito. Appuntamento ad EICMA, ad Intermot o già a Garmisch?

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