Antoine Meo: "Non male per una prima volta!"

Antoine Meo: "Non male per una prima volta!"
Piero Batini
  • di Piero Batini
Il pilota KTM tira le somme del suo debutto al rally più impegnativo del mondo
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
13 gennaio 2016

Antoine, non so tu, ma noi siamo molto contenti di come stai affrontando la tua prima Dakar, che, diciamolo, è arrivata quasi a bruciapelo. Molto bello che uno riesca fare così felicemente lo switch.

Quanto è vero tutto questo, e quanto sei contento tu?

«Non so, per il momento cerco di essere totalmente concentrato sulla gara, ed è per me difficile realizzare che tutto questo dipende dai grandi sforzi che ho fatto per riuscire ad ottenere addirittura già la mia prima vittoria di tappa. In più non ho mai spinto più di quello che potevo prevedere. Anzi, direi che sino a questo momento sto facendo una gara molto tranquilla, e che mi sta andando tutto sommato molto bene. Adesso penso che tutto questo ha un impatto che riuscirò a realizzare solo al termine della Dakar».

Ma ti sembra che sia andata come previsto o come sperato?

«Non saprei, direi che da una parte è andata sinora meglio del previsto, anche se, appunto, mi ero prefisso comunque di andarci molto con i piedi di piombo, e dall’altra che, sempre tutto sommato… le somme si possono tirare solo alla fine. Vedi, per esempio, ho fatto due o tre minchiate che mi sono costate tre, quattro, cinque minuti, abbondanti. Se mi togliessero questi minuti persi per quelle stupidaggini, oggi sarei molto più avanti, forse anche vicino al podio, ma come si fa a recriminare in questo modo?»

Che fare, allora?
«E che ne so? Provo a stare il più tranquillo possibile, a non esagerare, a non prendere rischi inutili e… pericolosi. Provo, cioè, a non prendere “fuoco”. Fabio Farioli mi chiama spesso, mi manda degli SMS. I contenuti sono sempre gli stessi, stare tranquillo, stare attento. È molto carino».

Vincere una speciale vuol dire anche aprire la strada il giorno dopo, e lì arrivano i problemi…

«Appunto, questa conseguenza mi è venuta in mente solo dopo aver vinto la speciale, la mia prima volta. Il giorno dopo. Ovvio che dovevo partire con un ritmo più basso, molto più basso. Ancora più tranquillo visto che dopo 25 chilometri iniziava il tratto di hors piste. Avevo paura di trovarmi a voler spingere un po’ troppo, ma è andata bene e, alla fine, sono arrivato ottavo, a dieci minuti. Sì, direi che non è andata affatto male, per essere la prima volta!»

Ti senti a tuo agio in questo ambiente? Ti ci muovi bene?

«Sì, mi trovo già abbastanza bene, e l’ambiente mi piace. Il problema è che manco ancora un po’ di organizzazione. Devo imparare anche questo, ma conto l’anno prossimo di aver fatto i progressi necessari!»

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