Arai QV-Pro

Arai QV-Pro
Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
La nuova generazione Arai, nata con l’RX-7V, si amplia con il turistico QV-Pro. L’abbiamo provato a fondo per raccontarvelo al meglio
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
6 luglio 2016

Ricordate l’Arai RX-7V? La Casa di Ohmiya lo ha lanciato l’anno scorso all’isola di Man: il nuovo top di gamma Arai è stata una rivoluzione epocale per un costruttore tanto (filosoficamente) conservatore. Molte delle migliorie potrebbero infatti essere viste come dettagli, in un mondo in cui forme, meccanismi e tanti altri dettagli cambiano radicalmente da una generazione all’altra di prodotti, ma chi conosce Arai sa bene che cose del genere vengono pensate, ponderate, provate a fondo e introdotte solo dopo che è maturata l’assoluta certezza della loro utilità, ma anche del loro non compromettere la sicurezza del casco.

Era quindi inevitabile che le innovazioni patrimonio dell’RX-7V – una sagoma della calotta ancora più arrotondata, il nuovo meccanismo VAS di apertura e sgancio e il sistema di ventilazione – arrivassero anche sull’altro top di gamma Arai: il QV-Pro, che si pone in vetta alla linea Quantum per i motociclisti la cui bilancia pesa più verso il turismo, o comunque l’uso stradale, che non quello pistaiolo.

Annunciato lo scorso anno presso la nuova sede di BER Racing Europe con il nome ancora provvisorio di Quantum-V, è finalmente arrivato presso i rivenditori. E approfittando di una visita di Ingmar Stroeven ce ne siamo fatti lasciare uno per provarlo a fondo e raccontarvi un po’ com’è fatto ma anche e soprattutto come va all’atto pratico.

Com’è fatto

La sagoma del QV-Pro è inconfondibilmente quella di un Quantum, nonostante l’arrivo delle innovazioni derivanti dall’RX-7V: l’andamento di prese d’aria e diffusori, pur evoluti, non cambia in termini di… distribuzione geografica e numerosità. Sul frontale ci sono le classiche brow vents sulla visiera VAS MAX Vision (con scolpitura per il montaggio dell’antiappannamento Pinlock) e sul mento si trova la stessa nuova unità dell’RX-7V estraibile e manutenibile dal cliente grazie alla vite posta sul lato esterno.

Dietro al meccanismo visiera si trovano i nuovi estrattori Type-6, mentre sulla sommità le nuove prese d’aria si chiamano semplicemente QV-Duct, con differenza solo per le unità anteriori (front set) e le posteriori (rear set) e i condotti interni collegati fra loro con il sistema ASAC. Naturalmente, il tutto serve ad ottenere una maggior efficienza per la ventilazione, che aumenta come per l’RX-7V il volume d’aria che passa attraverso il casco migliorando tanto l’ingresso quanto, soprattutto, l’estrazione dell’aria calda attraverso i diffusori posteriori. E aumenta anche la silenziosità, forse da sempre il punto debole dei caschi di Ohmiya.

La sagoma della calotta naturalmente è la nuova generazione della R75 di Arai, ovvero la più rotonda possibile. Anche in questo caso naturalmente si tratta della forma già vista sull’RX-7V, miglioramento reso possibile dall’adozione del nuovo meccanismo d’apertura ad asse variabile VAS, che permette alla visiera di ruotare scorrendo al contempo verso l’esterno in fase d’apertura. La calotta quindi è più tonda e liscia per ben 24mm nella zona della linea SNELL, ovvero quella in cui si verificano la maggior parte degli impatti, e il sistema di sblocco e rimozione della visiera è diventato molto più rapido ed intuitivo rispetto alla precedente generazione di caschi Arai.

Anche sul QV-Pro naturalmente cambia la struttura della calotta, con l’adozione della PB-SNC sviluppata per i caschi utilizzati in F1 ma anche l’allontanamento della mentoniera per rendere il casco più confortevole per noi… mentoni occidentali. Anche qui ci sono i nuovi interni in Eco-Pure rivisti nel materiale e nella struttura, con spessori ridotti per migliorare la calzata a parità di morbidezza e resistenza e dotati di strati Peel-away staccabili per ottimizzare la calzata. Il QV-PRO è inoltre fornito di serie con visiera parasole esterna Pro Shade System di serie e membrana Pinlock facilmente montabile sulla visiera predisposta con apposita scolpitura. QV-PRO è inoltre dotato di tasche integrate all'interno dei guanciali per non inficiare negativamente sul comfort e sulla calzata.2

Il QV-Pro è già disponibile dai rivenditori in colorazioni a tinta unita, Hi-Viz (giallo fluo con prese nere) o in diverse grafiche a base bianca, nera o bronzo/sabbia. Il prezzo è ovviamente proporzionato al livello della qualità (alta…) del casco, rispettivamente 689, 699 o 799 euro.

Come va

Abbiamo avuto a disposizione uno dei primi esemplari di Arai QV-Pro disponibili in Italia, e non abbiamo aspettato troppo provandolo subito in due occasioni. Una è stata il test della nuova streetfighter elettrica Energica Eva, l’altra una lunga trasferta fra autostrada e statali in direzione Slovenia – 900km complessivi fra andata e ritorno – nel caldo torrido di inizio luglio per visitare la sede di Akrapovic (servizio che leggerete a breve) in sella ad una BMW R1200RT.

Abbiamo iniziato adattando il casco rimuovendo uno degli strati di gommapiuma Peel-Away sui guanciali per ottimizzare la calzata sulla nostra testa, normalmente in… bilico fra Medium e Large, a seconda della sagoma del casco. L’operazione, spiegata nel corposo manualetto di istruzioni allegato al casco, è facile e alla portata di tutti, ma potete rivolgervi al vostro rivenditore per configurare al meglio il casco, dal momento che anche l’imbottitura in EcoPure è regolabile in zona temporale per adattare l’aderenza sulla parte superiore della testa.

Un momento del nostro test su Energica Eva
Un momento del nostro test su Energica Eva

La calzata è naturale, con un’ottima distribuzione dei pesi: il baricentro è basso, tanto che una volta in testa il QV-Pro sembra pesare ben meno dei 1.620 grammi dichiarati e verificati – non è certo un casco leggero, ma come avviene per certe moto, il peso si avverte solo quando non lo si usa. La membrana che chiude il casco sotto il mento per migliorarne l’efficienza aerodinamica ostacola un po’ l’operazione di calzata ma si rivela poi effettivamente efficace in termini di silenziosità e stabilità, sia con che senza protezione aerodinamica.

Le operazioni di apertura e chiusura visiera, come sull’RX-7V, richiedono un breve periodo di adattamento al nuovo sistema di ritenzione visiera (che permette di aprire, chiudere o mettere in fessura la nuova VAS Max Vision) ma diventano rapidamente istintive; stesso discorso per le nuove prese d’aria ed estrattori, logici e razionali nei comandi.

Il QV-Pro si è dimostrato stabile e silenzioso – naturalmente in misura proporzionale alla configurazione di ventilazione, apertura visiera e quant’altro – in entrambe le occasioni, con un comfort d’eccellenza in ogni occasione. Nemmeno le contropressioni che si creano con il parabrezza dell’ammiraglia BMW in posizione “tutta estesa” hanno dato alcun problema di stabilità.

La qualità ottica della visiera è ovviamente eccellente, e la soluzione visiera PSS ci è piaciuta: facile e rapida da manovrare anche con i guanti è un’ottima alternativa al visierino interno. Certo, non è possibile utilizzarla a visiera aperta, ma per contro non causa le rigidità interne alla calotta che causano indolenzimenti sulle tempie a diverse persone, fra cui chi scrive, nelle percorrenze più lunghe, e ovviamente non costringe il costruttore a compromessi in termini di calotta interna nella zona frontale del casco.

Promosso con lode, allora? Certo, da un punto di vista qualitativo è davvero difficile trovare difetti al QV-Pro. Ci permettiamo però di tornare al peso, che durante l’uso scompare quasi ma va comunque tenuto in considerazione, e ad un prezzo piuttosto impegnativo. Guardando il lato positivo, se cercate un casco di qualità ma non volete proprio l’ultimissima generazione, sarà più facile trovare i “vecchi” Quantum a prezzi più convenienti…

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