Giorgio Barbier (Pirelli): "Phillip Island mette a dura prova le gomme"

Giorgio Barbier (Pirelli): "Phillip Island mette a dura prova le gomme"
Carlo Baldi
Dopo la prima giornata di test abbiamo chiesto al Racing Director Pirelli come l’azienda italiana si sia preparata per il primo round del mondiale Superbike 2014 e quali siano i programmi relativi alla nuova classe Evo| C. Baldi, Phillip Island
17 febbraio 2014

Punti chiave

«Il responso di questa prima giornata di test conferma la validità delle nostre gomme» spiega Giorgio . La pista di Phillip Island è un difficile banco di prova per gli pneumatici, basta vedere cosa è successo qui alla MotoGP lo scorso anno. Abbiamo chiesto a Giorgio Barbier – Responsabile delle attività sportive Pirelli moto, da undici anni fornitore unico di pneumatici per il mondiale Superbike - come l’azienda italiana si sia preparata per il primo round del mondiale Superbike 2014 e quali siano i programmi relativi alla nuova classe Evo.

 

Un inizio impegnativo per Pirelli su di una pista difficile per le gomme come quella di Phillip Island e con una nuova categoria, la Evo.

«Questa di Phillip Island è una pista che mette a dura prova le gomme soprattutto a causa di un asfalto molto aggressivo, ma anche per la sua speciale conformazione con la maggior parte delle curve a sinistra e soprattutto il lunghissimo curvone che immette sul rettilineo d’arrivo e che provoca slittamenti e surriscaldamenti degli pneumatici. Ciò nonostante lo scorso anno ne siamo usciti molto bene, senza particolari problemi fornendo ai piloti gomme in grado di garantire prestazioni e sicurezza per l’intera durata della gara. Mi aveva però preoccupato quanto era successo in MotoGP, dove hanno dovuto effettuare un cambio gomme per non mettere a rischio la sicurezza dei piloti. Temevo che la pista fosse peggiorata, ma per fortuna, almeno stando ai risultati dei piloti di questa mattina, sembra che la pista sia rimasta nelle stesse condizioni dello scorso anno. I tempi che i piloti hanno fatto segnare sono già molto buoni, utilizzando gli stessi pneumatici dello scorso anno».

 

Qui in Australia le gomme saranno le stesse sia per la Superbike che per la Evo.

«Per questi test abbiamo messo a disposizione dei piloti due gomme dal profilo diverso, ai quali aggiungeremo altre soluzioni per il weekend di gara. In questi test i piloti ci daranno importanti indicazioni relativamente al profilo che preferiscono utilizzare. Una volta stabilito questo, per il weekend di gara metteremo a loro disposizione diversi tipi di mescole, con il profilo che ci avranno indicato durante i test. Saranno le stesse soluzioni sia per la Superbike che per la Evo. Questo dipende sia dalle difficoltà che abbiamo appena elencato legate a questo particolare tracciato, ma anche dal fatto che le Evo non sono ancora ben definite. Abbiamo visto oggi che alcune moto sono ancora molto simili alle Stock ed ancora in fase di sviluppo. Mentre già ad Aragon proporremo soluzioni di gomme dedicate alla Evo. Il regolamento ci consente di proporre gomme diverse per le Superbike e per la Evo. In pratica ad ogni gara noi proporremo alcune soluzioni che potranno essere utilizzate da entrambe le categorie, alle quali aggiungeremo una o più proposte esclusivamente per la Superbike ed una o più proposte esclusivamente per la Evo».

Non basterà fornire ai piloti Evo delle gomme più morbide, ma dovremo preparare pneumatici che possano fornire le stesse alte prestazioni per l’intera durata della gara

 

Come avete potuto preparare delle gomme per la Evo se questa categoria non ha mai corso in precedenza.

«Siamo partiti dall’esperienza maturata lo scorso anno nel campionato italiano Superbike, ma è chiaro che lo sviluppo delle gomme per le Evo procederà in modo continuo per tutto il campionato, così come sarà per le gomme Superbike. Per la Superbike partiremo dai riferimenti dello scorso anno mentre per la Evo siamo partiti dal CIV Superbike. Lo sviluppo delle gomme Evo avverrà assieme ai team ed alle loro richieste, ma anche alla luce dei regolamenti che definiranno le Evo del futuro, del 2015. Ancora non esiste un regolamento definitivo relativo alle Evo del prossimo anno e speriamo di averlo presto sia per noi che per le case che vogliono impegnarsi in questo campionato».

 

Evo significa motori meno potenti e di conseguenza gomme più morbide?

«Non basterà fornire ai piloti Evo delle gomme più morbide, ma dovremo preparare pneumatici che possano fornire le stesse alte prestazioni per l’intera durata della gara. Per ottenerle lavoreremo sulle mescole e sui profili. Per Pirelli sarà una nuova sfida, che affronteremo come sempre con il massimo impegno anche perché le Evo sono moto molto vicine alla serie e quindi un perfetto banco di prova per i nostri pneumatici. Non dimentichiamoci che il nostro impegno nelle competizioni è mirato al costante miglioramento dei nostri prodotti di serie».