Video. Rossi e Marquez, la sfida dirt track al Ranch

Vi mostriamo finalmente "il film" della sfida tanto attesa al Ranch di Tavullia tra Valentino Rossi e Marc Marquez dopo il GP di Misano. Ecco come è andata
26 settembre 2014

Punti chiave

 

Martedì 16, dopo il GP di Misano piloti di ogni campionato, del presente e del passato, si sono sfidati a suon di derapate nella ormai mitica pista del Ranch di Rossi a Tavullia. Tra i presenti: Bradley Smith, Leon Camier, Loris Capirossi e anche, Tito Rabat, Mattia Pasini, Francesco Bagnaia, Lorenzo Baldassarri, Andrea Migno e molti altri. Ma diciamoci la verità: la sfida più attesa era ovviamente quella tra Marquez e Rossi. A 10 giorni dalla gara esce l'anteprima del video della sfida, solo l'anticipazione di quello che VR46 pubblicherà nei prossimi giorni. 


LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI

Rossi: «Diciamo che è finita in pareggio – svela il campione della Yamaha -: Marc ha fatto il giro più veloce del tracciato, io ho vinto la gara. Ci siamo divertiti moltissimo, c’erano un sacco di piloti e di moto: davvero una bella giornata».


Parole condivise in pieno da Marquez: «Sono rimasto impressionato dal Ranch: è incredibile, non me lo aspettavo così bello. Diciamo che è stata una sfida simile a quella di Misano».
 

Certo che, 10 anni fa, Valentino non avrebbe mai inviato un suo rivale ad allenarsi con lui: è cambiato Rossi o sono cambiati i suoi avversari?

«Sono cambiato io e sono cambiati i miei rivali – risponde il pilota di Tavullia -: io, adesso, mi trovo bene con loro, ho un buon rapporto. Naturalmente, la domenica in pista c’è grande rivalità, ma fuori dal circuito c’è grande rispetto tra di noi: sono tutti bravi ragazzi, mi sono anche simpatici, ci potrei anche uscire a cena. Per me, poi, è stato un motivo di orgoglio e di grande soddisfazione vedere al ranch tutti quei piloti, di MotoGP e SBK, ma anche di Moto2 e altre categorie. Avrebbe dovuto venire anche Dani Pedrosa, ma all’ultimo non ha potuto, c’era Loris Capirossi, in passato è venuto Schwantz: dà gusto essere lì a confrontarsi in pista e fuori con tutti questi campioni».


Giovanni Zamagni