Team VR46: Una squadra di altissimo livello

Team VR46: Una squadra di altissimo livello
Giovanni Zamagni
Valentino Rossi come proprietario, due piloti di grandi ambizioni, una moto competitiva, Sky come supporto: non manca nulla per puntare a traguardi prestigiosi. Fenati: "Devo essere più costante". Migno: "Obiettivo: nei 10 a fine campionato"
4 marzo 2015

TavulliaE’ un team di Moto3 atipico e non potrebbe essere altrimenti, dato che il proprietario è un certo Valentino Rossi. «Nel 2014 – racconta il nove volte iridato – questa squadra è nata quasi per gioco, ma è un impegno molto importante: diamo la possibilità ai piloti italiani di correre al massimo livello. L’anno scorso, all’inizio, Romano Fenati ci ha fatto veramente godere, vincendo tre delle prime sei gare. Poi, purtroppo nella seconda parte del campionato ci sono stati dei problemi, con Romano capace di conquistare solo un’altra gara: poco per il suo enorme talento. Quest’anno dovrà essere più regolare: abbiamo fatto delle modifiche al team (sono cambiati, tra gli altri, entrambi i capo tecnici, NDA) per farlo funzionare meglio. Per quanto riguarda Andrea Migno, gli auguro di arrivare a fine campionato nei dieci come avevo fatto io al debutto nel 1996: io però vinsi anche una gara… Per quanto riguarda il team, tutte le cose difficili le fanno altri (Alberto Tebaldi e Alessio Salucci, da sempre vicini al fenomeno di Tavullia, NDA), io cerco solo di dare un aiuto tecnico ai piloti, anche se a Fenati c’è poco da insegnare. Ai GP, seguo la partenza e la gara della Moto3 sempre dallo stesso posto: è un bel modo per rilassarsi, ma anche per entrare nel clima della MotoGP».

Una bella squadra

Con un proprietario tanto “ingombrante”, è chiaro che tutto il resto passa un po’ in secondo piano, ma il team VR46, con l’appoggio di Sky, è davvero una bella squadra: non manca niente per puntare al massimo obiettivo, anche se non si parla apertamente di titolo mondiale. Ma per Fenati, è ovvio, non può essere che quello l’obiettivo, considerando anche che Romano è alla sua quarta stagione in Moto3.
«La moto – spiega Romano – non è tanto diversa da quella dell’anno scorso, anche se è cambiata in tanti aspetti: abbiamo migliorato in accelerazione, il motore è più competitivo, ma abbiamo peggiorato in staccata: dobbiamo sistemare meglio la ciclistica. Per ora, né io (Romano è reduce da un infortunio alla clavicola sinistra, rotta quest’inverno durante gli allenamenti, NDA) né la moto siamo al 100%, ma c’è margine di miglioramento: in Qatar saremo al 100%. L’obiettivo è essere più costanti e per riuscirci ci vuole anche un po’ di fortuna, perché nel 2014 sono stato penalizzato da rotture e sono stato coinvolti in incidenti senza colpe».

Ovviamente diversi gli obiettivi di Andrea Migno, 18 anni, gran bel personaggio, al debutto a tempo pieno nel mondiale.
«Sarebbe fantastico arrivare nei primi dieci alla fine del mondiale: del resto, anche Valentino, nel 1996, fece nono».
A completare una squadra più da MotoGP che da Moto3, ecco l’inno scritto da Cesare Cremonini, da tempo amico di Valentino.