SBK 2016. Le pagelle di Laguna Seca

SBK 2016. Le pagelle di Laguna Seca
Carlo Baldi
Nove ai due ufficiali Kawasaki, 8 a Giugliano, a podio in Gara2. A Davies un 7, nonostante non sia al massimo della forma
11 luglio 2016


Ancora una volta la pista di Laguna Seca è stata teatro di gare avvincenti e combattute, e quella di domenica è stata molto probabilmente la più bella di questa stagione 2016. Ma per renderla tale c’è voluto il ritiro di Rea: da quando è passato alla Kawasaki questo è il secondo ritiro di Johnny in gara, ed entrambe le volte per un problema tecnico alla sua ZX-10R. Ritiro a parte, anche in America le Kawasaki hanno ribadito la loro netta superiorità, portando a casa due vittorie e mettendo in cassaforte non solo il titolo piloti, ma anche quello costruttori.


Per la Ducati la giornata di sabato è stata troppo brutta per essere vera. Due cadute proprio quando ai piloti delle rosse si chiedeva di dimostrare di poter battere le moto della casa di Akashi. Per fortuna la Superbike offre subito la possibilità di rifarsi, e la domenica Giugliano ha mostrato una grinta eccezionale, grazie alla quale la Panigale ha tenuto il passo di Sykes. Non ha vinto, ma ha lottato sino alla bandiera a scacchi. Ed è questo che si chiede alla casa di Borgo Panigale, perché se anche la Ducati alza bandiera bianca, la Kawasaki non ha rivali e le gare si tramutano in una lotta in famiglia tra Rea e Sykes, spesso con un finale scontato.


La Honda ha un talento come VdMark ed un campione come Hayden, ma proprio Rea in passato ha dimostrato che con quella moto non si può vincere il campionato. La Yamaha è ancora acerba, ed ha scelto il team sbagliato per sviluppare la nuova R1. La casa dei tre diapason sta già affilando le armi per il prossimo anno, ma questa stagione è andata.


La BMW può contare su di un velocissimo Torres, ma la S1000RR è un bruco che non diventa mai farfalla. L’Aprilia si coccola un sempre più sorprendente Lorenzo Savadori, ma se la casa di Noale non proseguirà nello sviluppo della sua RSV4 i piloti del team Iodaracing sono destinati a fare da comparse. Per quanto riguarda la MV, tenuta a galla da un eccezionale Leon Camier, non se ne conoscono i progetti futuri (ammesso che ce ne siano).


La Superbike ora va in vacanza e, a causa di un calendario assurdo, rivedremo in pista le derivate dalla serie solo a metà Settembre, sul circuito EuroSpeedway del Lausitzring, in Germania. Buone vacanze.

 


LE PAGELLE

Jonathan Rea – voto 9 – Non aveva mai vinto sulla pista californiana, ed in Gara 1 ha confermato di essere il più forte, sulla moto migliore. Non è colpa sua se domenica la Ninja lo ha tradito, proprio sul più bello, quando era in testa, ed era deciso a conquistare un’altra doppietta. Un ritiro pesante, perché ora l’unico pilota che lo può infastidire, (guarda caso l’altro pilota Kawasaki, Tom Sykes) è a soli 46 punti, che in Superbike sono davvero pochi. Anche i ricchi piangono.


Tom Sykes – voto 9 – Mr.Superpole cede a Rea, ma non alle Ducati. Tom ora sa gestire le gomme e la gara, ed è un pilota molto diverso da quello dello scorso anno. Il dover combattere con il Cannibale lo ha portato ad eliminare quelli che erano i suoi difetti, ed oggi è indubbiamente più forte e completo. Chissà che non riesca a dargli del filo da torcere sino alla fine. Crederci, sempre.
 


Davide Giugliano – voto 8 – Il Giugliano di Laguna Seca ci è piaciuto. Riesce a dimenticare quello che gli è successo qui lo scorso anno, ed in Superpole conquista la prima fila. Scivola in Gara 1, ma lo fa anche il suo compagno di squadra, segno che sulla sua moto qualcosa non va. Domenica la Panigale è più stabile, e lui getta in pista tutta la sua grinta e la sua voglia di vincere. Non si abbatte per l’interruzione quando era in testa, risponde per le rime a Davies, ed in alcune curve sembra addirittura voler tamponare Sykes. Non trova il punto giusto per superarlo, ed il secondo posto gli va molto stretto. Il cuore oltre l’ostacolo.


Chaz Davies – voto 7 – Il suo periodo difficile non accenna a concludersi. Negli ultimi tre round ha ottenuto 45 punti, contro i 135 di Sykes, i 111 di Rea e i 67 di Giugliano. Ora che il campionato è perso non gli resta che puntare al successo in gara, ma tra i primi quattro della classifica il gallese sembra quello meno in forma. Ridateci SuperChaz.
 


Nicky Hayden – voto 7,5 – Non si demoralizza e non getta mai la spugna, nemmeno quando a casa sua, davanti al suo pubblico, vorrebbe spaccare il mondo, ma la sua CBR non glielo permette. Sale sul podio in Gara 1, mentre domenica cede anche a Forés. Ma siamo certi che di più non poteva fare. Quando arriverà la nuova CBR?


Michael Van der Mark – voto 6 – Va male in Superpole, dove è undicesimo, ma poi nella gara di sabato è quarto, subito dietro il suo compagno di squadra. Domenica viene miracolato quando si infila in mezzo al gruppo che si sta fiondando nel cavatappi, senza prendere nessuno. Parte ultimo nella seconda manche, per poi chiudere settimo dopo una rimonta che ha dell’incredibile, su di una pista dove superare è davvero difficile. Prima o poi troverà un equilibrio nelle prestazioni…

 


Xavi Fores – voto 7,5 – Seconda fila in Superpole, settimo e primo delle Ducati in Gara 1, quarto in Gara 2. Conquista risultati incredibili per un team privato e giovane come quello di Marco Barnabò. Dopo aver corso nei campionati di mezza Europa, Xavi dimostra di aver trovato la sua piena maturità e di saper sfruttare al meglio una moto non facile come la Panigale. Sottovalutato.


Lorenzo Savadori – voto 6 – In Gara 1 va vicino al suo primo podio in Superbike, ma gli mancano ancora un po' di esperienza e una moto più performante. Bravo il sabato in Superpole, e ancor di più in gara. Domenica la doppia partenza lo deconcentra, sbaglia e cade. Continuiamo a pensare che prima della fine del campionato riesca a salire sul podio. Il nuovo che avanza.
 


Niccolò Canepa – voto 6,5 – Scusate, questo che campionato è?  Prima di salire in moto, forse Niccolò lo chiede al suo team, per non perdere il conto tra Mondiale Endurance, Superstock 1000, CIV Superbike e mondiale Superbike. Nelle prime tre competizioni ha vinto o è salito sul podio, ma nel mondiale Superbike deve fare i conti con una moto ancora da sviluppare. Chiamato a sostituire Guintoli, Canepa svolge al meglio il suo compito, non commette errori e precede il suo compagno di squadra sia in Superpole che in Gara 2. Panchinaro di lusso.


Raffaele De Rosa – voto 6 – Raffaele è ancora giovane, ma ha già corso in quasi tutti i campionati, dalla 125 alla 250, dalla Stock alla Supersport. Aveva anche corso una gara in Superbike anni fa, con un’improbabile Honda privata, ma quello di Laguna è stato il suo vero debutto in questa categoria. E non ha sfigurato. Scivolato in Gara 1, domenica ha conquistato un ottimo undicesimo posto con una moto che non conosceva, e su una pista che non aveva mai visto dal vero. Giusto premio alla sua professionalità ed alla sua ottima stagione in Stock 1000.