Rossi: "Una soddisfazione immensa"

Rossi: "Una soddisfazione immensa"
Giovanni Zamagni
Valentino si esalta per essere tornato al successo a Phillip Island: era dal 2005 che non vinceva su questo tracciato. “Ero a posto, mi sentivo bene sulla moto: che goduria gli ultimi giri” | G. Zamagni
19 ottobre 2014

Punti chiave

Quasi non ci crede, quasi si stupisce di essere tornato sul gradino più alto del podio di Phillip Island a nove anni di distanza dall’ultimo successo del 2005: una grande impresa senza se e senza ma…

«E’ una soddisfazione incredibile, perché Phillip Island è una delle piste più belle e difficili del mondo. Su questo tracciato, nel 2001 e nel 2004, avevo conquistato due tra i titoli più belli della mia carriera, ma negli ultimi anni, per un motivo o per l’altro avevo faticato più delle aspettative, tanto che era dal 2005 che non riuscivo più a vincere. Ci ero andato vicino nel 2009, ma poi Stoner (con la Ducati, NDA), era stato più bravo di me».


Dopo l’ottavo tempo in qualifica, ti aspettavi di poter lottare per la vittoria?

«Fino alle qualifiche eravamo e stati molto competitivi, ma con la seconda gomma avevo fatto un errore. Sapevo di avere un buon passo, ma ero anche conscio che non sarebbe stato facile recuperare partendo così indietro. Speravo che qualcuno, tipo Crutchlow, potesse rallentare Marquez e Lorenzo in partenza, invece alla prima curva erano già primo e secondo, mentre io ero solo sesto… Mi sono un po’ preoccupato, ma la moto era a posto, si guidava benissimo e al terzo giro ero già dietro a Lorenzo, a solo un secondo da lui. Andavo forte, recuperavo su Jorge, volevo stargli davanti anche per la lotta per il secondo posto nel mondiale. Ci siamo superati un po’ di volte, io ero molto efficace in frenata: questo è un aspetto che mi rende felice, perché la mia M1 era più a posto della sua».


Poi Marquez ha sbagliato…

«Sì, è stata una sorpresa e gli ultimi giri me li sono veramente goduti, ancora più che a Misano, perché là ero commosso… Marquez ha sbagliato, ma ci può stare: prima di criticarlo bisogna vincere almeno otto gare! Certo, a questo punto dispiace ancora di più per lo sbaglio di Aragon: avrei potuto tenere aperto il mondiale più a lungo, provare a metterlo un po’ sotto pressione. In ogni caso, non ho nulla da recriminare: Marc si è meritato questo titolo più di tutti».


Qual è stata la chiave del successo?

«Utilizzare per tutto il fine settimana, gara compresa, la gomma morbida anteriore (quella “tradizionale” e non l’asimmetrica montata, per esempio, dai piloti Honda, NDA): mi dava molta fiducia, anche se era al limite nella tenuta. Ma quando venerdì ho visto scivolare Lorenzo, uno che non cade mai, con l’anteriore asimmetrica, mi sono convinto che era giusto continuare con il solito pneumatico».
 

E’ chiaro che se Marc non avesse sbagliato, qui avrebbe vinto lui, ma io sto facendo bene


Che differenza con il 2013: ti aspettavi un simile salto in avanti?

«Diciamo che ci speravo. Quest’anno è completamente differente dal 2013, sono più veloce e costante. Sono stato quasi sempre in grado di stare vicino a Marquez e Lorenzo. E’ chiaro che se Marc non avesse sbagliato, qui avrebbe vinto lui, ma io sto facendo bene».


Quattro vittorie Yamaha nelle ultime quattro gare: la Honda è stata raggiunta?

«Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra, siamo migliorati tanto durante l’anno: adesso il bilanciamento è più corretto e possiamo sfruttare in modo più efficace le gomme».


Poi Valentino svela un segreto.

«Sono stato a cena con Jeremy Burgess (il suo ex capo tecnico, NDA) e sabato lui è anche andato a bordo pista a vedermi e mi ha detto la sua opinione: sono contento che siamo riusciti a mantenere un buon rapporto. Jeremy è veramente un signore».