Rossi: "Una pista fantastica"

Rossi: "Una pista fantastica"
Giovanni Zamagni
Valentino si esalta nella descrizione di Silverstone: “E’ veloce, tecnica, lunga, difficile: ci vuole coraggio e capacità di guida”. Su Marquez: “Sarà ancora più determinato. Ma io, Lorenzo e Pedrosa siamo in forma” | G. Zamagni, Silverstone
28 agosto 2014

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C’è perfino il sole e il tracciato di Silverstone diventa ancora più bello. «Questa è una pista fantastica: è veloce, tecnica, difficile, lunga, con tanti trucchi per poter guidare bene. Ci vuole coraggio, perché si va forte: è una delle più belle in assoluto» assicura Valentino Rossi, nonostante qui non abbia mai vinto e abbia “solo” un quarto posto come miglior risultato.


Ma come spesso avviene alla vigilia, si parla poco della gara che verrà e molto di tutto il resto, soprattutto di Marquez.

«Sono abbastanza soddisfatto dei risultati ottenuti quest’anno e anche dei due podi conquistati dopo la pausa: sia a Indianapolis sia a Brno sono andato forte, arrivando vicino al primo. Ma non è ancora abbastanza per vincere: dobbiamo lavorare per tenere un ritmo ancora più elevato fino all’ultimo giro» si rammarica il campione, per niente rinunciatario dopo tanti GP: domenica saranno 246 nella massima cilindrata, uno in più di Alex Barros, fino a oggi il più longevo della categoria.


«Ecco, questo è proprio un primato che non me ne frega niente di battere, anzi…» scherza. E ironica è anche la risposta a chi gli fa notare che secondo una rivista inglese è ancora lui il più pagato.


«Macché, non credo proprio sia così. E’ vero, nella mia carriera sono stato “fortunato” anche sotto questo aspetto, ma adesso non sono certo io quello che guadagna di più», mentre è decisamente più interessato al primato di Loris Capirossi, ovvero il tempo trascorso tra il primo e l’ultimo successo in carriera.
 

Poi le solite analogie con Marquez.

«Sotto certi aspetti, la mia e la sua carriera possono essere confrontate: entrambi siamo arrivati molto giovani al motomondiale e alla 500/MotoGP con il team Honda-HRC, quindi molto forte e con un buon controllo della moto. Tutti aspetti che facevano la differenza allora come oggi, ma per il resto è difficile fare dei paragoni. Sicuramente Marc sta facendo qualcosa di straordinario, perché ha vinto 10 gare su 11 in un momento di altissimo livello. Quando io in passato trionfavo a ripetizione, si diceva che avessi anche un dominio psicologico sugli avversari, ma io non ho mai creduto a questa cosa: quello che fa la differenza è la velocità in pista. Se ce l’hai e ottieni risultati, allora diventi anche più forte mentalmente, ma non accade lo stesso al contrario: credo sia lo stesso per Marc. Cosa farà Marquez dopo la gara di Brno? Avrà una motivazione extra anche se, a dir la verità, quella non gli è mai mancata. Lui qui è andato molto forte nel 2013, quando contese il successo a Lorenzo nonostante la caduta nel warm up, ma i suoi avversari – io, Lorenzo e Pedrosa – sono in forma».

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