Rossi: "Il podio era ampiamente alla mia portata"

Rossi: "Il podio era ampiamente alla mia portata"
Giovanni Zamagni
Il campione della Yamaha non si dà pace: "Ero tranquillo, ma la M1 è diventata inguidabile: la gomma si è spaccata sulla destra, sembrava di essere sull’acqua" | G. Zamagni, Austin
14 aprile 2014

Punti chiave

AUSTIN – Non si dà pace. «Facevo terzo facilmente», continua a ripetere, aggiungendo commenti immaginabili – e non ripetibili – sulla gomma anteriore.

«Effettivamente – confermano alla Bridgestone – la copertura di Valentino era messa male, con tante vibrazioni sull’anteriore: cercheremo di capire perché».

Così, un podio ampiamente alla portata del campione della Yamaha è svanito dopo nemmeno metà gara, quando Valentino Rossi ha rallentato vistosamente, girando in tempi da Moto2 e non da MotoGP, per un ottavo posto finale davvero deprimente.


«In partenza – ripercorre la sua gara – ho perso l’attimo buono, distratto dallo scatto anticipato di Lorenzo; poi anche la gomma posteriore ha pattinato. Così ho perso tempo e posizioni, ma subito ho preso un buon ritmo, riuscivo a girare con un passo costante. Le due Honda ormai erano andate, ma il terzo posto era lì, alla mia portata. Ero tranquillo, non forzavo eccessivamente perché tanto l’ultimo gradino del podio era il massimo risultato raggiungibile, una posizione che mi andava benissimo e che mi avrebbe consentito di appaiare Pedrosa a 36 punti».


Invece?
«Invece è successo che la moto ha cominciato a spingere davanti, sembrava di guidare sull’acqua: la gomma anteriore si è “spaccata” sulla parte destra».


Ti era già accaduto qualcosa del genere?
«Sì, durante le prove avevamo avvertito qualche problema, ma nel warm up avevo fatto 11 giri consecutivi senza grossi problemi: ero relativamente tranquillo, pensavo di faticare un po’ negli ultimi passaggi, invece, già da metà gara l’M1 è diventata inguidabile».


Una brutta botta per te e la Yamaha.
«Qui la Honda ha dominato, ma su questa pista hanno sempre avuto un grande vantaggio: speriamo di essere più competitivi nelle prossime piste. Dobbiamo però stare attenti, lavorare molto bene, perché anche nei test invernali era emerso questo problema all’anteriore. Peccato davvero, è stata un’occasione persa: fino a metà gara sono stato veloce, ho fatto dei bei sorpassi, ero competitivo».