MotoGP Sachsenring 2015. Le pagelle del GP di Germania

MotoGP Sachsenring 2015. Le pagelle del GP di Germania
Giovanni Zamagni
A Marquez 10 e lode, praticamente perfetto; 9 a Pedrosa e 8 a Rossi, sempre costante. Solo 6 a Lorenzo che ha limitato i danni; 8 a Iannone e 4 a Dovizioso
13 luglio 2015


MARC MARQUEZ VOTO 10 E LODE

Primo nelle FP1, nelle FP2, nelle FP3, nelle FP4, nel warm up e, naturalmente, in gara, con anche il giro più veloce: praticamente perfetto. Si può dire che è il Marquez del 2014? Ci vuole la controprova, un GP è troppo poco per dare un giudizio così netto, ma certamente il campione della Honda ha impressionato, perché non solo è stato costantemente il più veloce di tutti, ma non ha commesso un solo errore da venerdì mattina a domenica pomeriggio. Fenomeno.


DANI PEDROSA 9

Ha fatto una gran gara, anche se la sensazione è che avrebbe potuto fare anche meglio. Ma in questo caso è giusto sottolineare di più i meriti di un pilota spesso rinunciatario, ma che questa volta non ha avuto paura di attaccare Rossi dove era più forte, in frenata in fondo alla discesa. Può diventare decisivo nella corsa per il titolo. Aghetto della bilancia.
 


VALENTINO ROSSI 8

Fino a tre giri dalla fine sembrava che il secondo posto non gli potesse sfuggire, perché non c’era nessuno convinto che Pedrosa avrebbe resistito al suo sicuro attacco finale. Ma Dani ha allungato proprio sul più bello e il pilota della Yamaha ha dovuto accontentarsi di un terzo posto comunque prestigioso. E molto importante. Sempre lì.


JORGE LORENZO 6

In qualche modo è riuscito a limitare i danni, ma è un’altra sconfitta pesante, non tanto materialmente (3 punti), ma psicologicamente, perché il distacco dal compagno di squadra è stato grande, specie considerando che nell’ultimo giro Valentino ha rallentato di quasi due secondi il suo ritmo. A Indy ha la possibilità di rifarsi. Altalenante.


ANDREA IANNONE 8

Ha ragione quando dice di aver ottenuto il massimo possibile sia in qualifica sia in gara. La Ducati in questo momento è in affanno, ma lui non si scoraggia e assieme al team riesce sempre a metterci una pezza, guidando con il solito coraggio, ma con tanta attenzione. Per certi versi, è la più bella sorpresa del campionato. Da MotoGP.


BRADLEY SMITH 7

Non entusiasma, ma se si guarda quello che ha fatto il compagno di squadra bisogna solo applaudirlo. Diligente.


CAL CRUTCHLOW 4

Sognava la Honda, ma, a ben vedere, sta facendo peggio del suo predecessore (Bradl) nel team Cecchinello. Abulico.


POL ESPARGARO 4

Si è beccato 11 secondi dal compagno di squadra: non serve altro per dire che la sua gara è stata completamente negativa. Incomprensibile.


DANILO PETRUCCI 6

In prova ha perso nettamente contro Hernandez, ma in gara non ha fatto male. All’inseguimento.


ALEIX ESPARGARO 5

Dopo sole nove gare non fa più la differenza con il debuttante compagno di squadra. In regresso.


MAVERICK VINALES 6

Discorso opposto: dopo nove gare, è già in scia al più esperto compagno di squadra. Costante.


ALVARO BAUTISTA 7

Fa quello che può, non gli si può rimproverare nulla. Professionista.


ANDREA DOVIZIOSO 4

Il problema tecnico del Mugello sembra avergli tolto energie fisiche e, soprattutto, psicologiche. All’inizio dell’anno aveva entusiasmato, adesso sta deludendo, forse anche sorpreso dalle prestazioni di Iannone. Ha tutto per riprendersi, lo deve fare al più presto. In crisi.


HONDA RC213V VOTO 9

Velocissima con Marquez, velocissima con Pedrosa: non male per una moto che sembrava in crisi. Merito della pista “amica” del Sachsenring? Sicuramente le caratteristiche del tracciato hanno aiutato, ma è altrettanto certo che la RC213V è in crescita.


YAMAHA M1 8

Qui ha fatto fatica, forse più del previsto, ma il distacco non è stato così pesante.


DUCATI GP15 5

L’ingegnere Gigi Dall’Igna dice che le difficoltà delle ultime gare erano previste e non sono preoccupanti, ma i 20”785 presi da Iannone dicono che c’è molto da lavorare. Ma forse, considerando la giovinezza della GP15, ha ragione chi dice che i risultati anomali sono stati quelli di inizio anno, non le problematiche di adesso.


SUZUKI GSX-RR 5

Sulla carta, sembrava la pista più favorevole alla poco potente quattro cilindri giapponese, invece la mancanza di grip e lo scarso funzionamento dei controlli elettronici sono stati un limite pesante.


APRILIA RS-GP 6

Una sufficienza di incoraggiamento, ma la strada è ancora tutta in salita.

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