MotoGP, Rossi: "La gomma posteriore mi mette in difficoltà"

MotoGP, Rossi: "La gomma posteriore mi mette in difficoltà"
Giovanni Zamagni
Marquez sorride, Lorenzo migliora, Rossi annaspa. Ducatisti prudenti
27 marzo 2015

LOSAIL – Mentre Marc Marquez sorride («sono solo le prime libere, ma è sempre bello ricominciare davanti a tutti: siamo partiti da come avevamo finito i test, facendo poi piccole modifiche. Siamo a posto»), mentre Dani Pedrosa si conferma in forma («la pista era in migliori condizioni rispetto ai test, per questo sono andato più forte: è certamente un buon inizio»), mentre Jorge Lorenzo si accontenta («Siamo andati meglio rispetto ai test: le Honda rimangono più veloci, ma non siamo messi male. Il problema viene dal posteriore: si muove molto, non è facile controllarlo»), Valentino Rossi mastica amaro. Senza girarci troppo intorno.

«Abbiamo cercato di fare un passo in avanti rispetto ai test, ma non ci siamo riusciti – spiega Valentino -: la gomma posteriore si degrada velocemente, perché non siamo messi a posto per la messa a punto. Abbiamo qualche idea per risolvere i problemi, ma, purtroppo, con un solo turno di libere, dobbiamo aspettare domani per verificare che siano corrette».

Non solo, c’è un altro problema: le Bridgestone 2015 non piacciono troppo a Rossi. «La gomma posteriore è più morbida rispetto a quella dell’anno scorso e mi mette un po’ in difficoltà: sto valutando se è possibile correre con la mescola più dura, potrebbe essere un’opzione».

Ma il vero problema è che le Honda vanno troppo forte«Lorenzo non è andato male, e questo è sicuramente un aspetto positivo, ma potrebbe non bastare per tenere il passo delle Honda, anche perché qui, storicamente, noi soffriamo in velocità di punta, forse perché fatichiamo in uscita dall’ultima curva».

Ducati: presto per preoccuparsi

I “ducatisti” già sognavano di vedere i due Andrea – Dovizioso e Iannone – davanti a tutti, in tutti i turni di prove.

«Ma io ho sempre detto che non sarebbe stato cosìsi “difende" il Dovi -. E’ vero, non siamo stati veloci come nei test e non c’è un vero e proprio motivo: tutti sono stati più lenti, a parte le Honda che, naturalmente, preoccupano un po’. Stiamo ancora lavorando sugli assetti, abbiamo problemi di stabilità in frenata, ma è troppo presto per tirare delle conclusioni: dopo i prossimi due turni la situazione sarà più chiara».

Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda il compagno di squadra. «Non sono delusosono le parole di Iannone -: bisogna avere pazienza per capire le reazioni della GP15. Non avevo troppa fiducia sull’anteriore, ho rischiato di cadere un paio di volte. C’è da studiare i dati, ma la situazione è sotto controllo».

Alla calma dei due piloti ufficiali, fa riscontro l’euforia di Danilo Petrucci, sesto, primo “ducatista” e primo italiano.

«E’ chiaro che sono contento – racconta felice -, ma so anche che questo risultato non è completamente reale dei valori in campo. Specifico che ho fatto il tempo con la gomma media, però nuova, che comunque da un vantaggio: per me è la prima volta con una moto “vera”, devo migliorare ancora tanto come pilota».

Intanto, però, Danilo ha fatto vedere di avere un gran bel potenziale.