MotoGP. Qatar test, i commenti dei piloti dopo il Day2

MotoGP. Qatar test, i commenti dei piloti dopo il Day2
Giovanni Zamagni
Felice Maverick Vinales, enigmatico Andrea Iannone, dubbioso Jorge Lorenzo, soddisfatto Andrea Dovizioso, rassegnato Marc Marquez
4 marzo 2016

LOSAIL Felice Maverick Vinales, enigmatico Andrea Iannone, dubbioso Jorge Lorenzo, soddisfatto Andrea Dovizioso, rassegnato Marc Marquez: in sintesi questo è il loro stato d’animo in una giornata particolare, per lo scarso numero di gomme buone, nella quale i piloti Honda hanno anche provato le (irrinunciabili, ormai) alette aerodinamiche sulla carenatura.


VINALES (1° in 1’55”436) “ NON SOGNAMO, SONO SOLO TEST”

«Non ho provato il cambio seamless “full” (anche in scalata, NDA): abbiamo preferito concentrarci sulla messa a punto per la gara. Ho sempre utilizzato il telaio 2015, con il quale mi trovo meglio, e abbiamo migliorato in tanti piccoli aspetti della gestione elettronica: sicuramente è stato fatto un passo in avanti. Domani proverò un “time attack” e una simulazione: il feeling con la moto non è ancora al 100%, ma è sicuramente buono. Rispetto all’anno scorso io ho anche più esperienza, arrivo in un circuito e so già bisogna fare: ma non facciamo troppe illusioni, sono solo test».


IANNONE (2° in 1’55”508): “VELOCI MA NON BASTA”

«Alla fine abbiamo avuto un piccolo problema (al cambio, NDA) che ci ha costretto a interrompere in anticipo i test e non ci ha permesso di effettuare la simulazione gara prevista. Abbiamo continuato il lavoro di messa a punto: stiamo migliorando e oggi, per le condizioni che c’erano, non era facile riuscirci. Abbiamo una buona velocità, ma ancora non basta, dobbiamo ancora definire alcuni dettagli».


LORENZO (3° in 1’55”535): “SPERAVO MEGLIO”

«E’ stata una giornata un po’ difficile, pensavo di riuscire a migliorare il tempo di ieri, invece non ci sono riuscito. L’aspetto positivo è che ho fatto più giri consecutivi, ma ho dovuto usare la gomma più morbida al posteriore, mentre quella più efficace sembra essere quella più dura, con la quale domani proverò una simulazione completa. Con la nuova elettronica, la moto si muove di più e quindi diventa più fisica da guidare. 34 o 36? Per me è meglio la 34».


DOVIZIOSO (6° in 1’55”856) “ABBIAMO LAVORATO NEL MODO GIUSTO”

«Oggi, finalmente, dopo varie prove abbiamo potuto concentrarci sulla messa a punto e ho fatto una simulazione completa, ottenendo il mio miglior giro a metà: ho girato con un buon passo e una costanza incoraggiante. E’ una bella conferma di quanto avevo detto dopo Phillip Island: nei test, non bisogna guardare solo i numeri, bisogna anche sapere cosa sta facendo un pilota, quale lavoro sta svolgendo. Credo che in questo periodo abbiamo lavorato nel modo giusto, senza farci prendere dal panico perché i risultati non arrivavano, migliorando passo dopo passo, come bisogna fare in MotoGP».


MARQUEZ (9° in 1’56”046): “SIAMO INDIETRO”

«Ho fatto un uscita con le alette sulla carenatura: è difficile dare un giudizio, anche se su alcuni aspetti sembrano efficaci. Ma non risolvono i nostri problemi, che sono sempre in accelerazione, in uscita di curva, dove si fa il tempo, perché poi c’è un rettilineo dove sfruttare la potenza. In percorrenza siamo migliorati, ma nella prima parte dell’accelerazione soffriamo ancora moltissimo. Quando sono entrato in pista, ho cercato di essere più aggressivo, ma come risultato ho ottenuto solo una caduta… C’è molto da lavorare».