MotoGP. Ma Stoner torna a correre?

MotoGP. Ma Stoner torna a correre?
Giovanni Zamagni
In Ducati non hanno dubbi: lo riaccoglierebbero a braccia aperte. Nei box in tanti credono che succederà, anche Valentino
3 febbraio 2016

SEPANG – A buttare benzina sul fuoco delle speranze dei “ducatisti” ci ha pensato l’ingegner Gigi Dall’Igna: «Se Stoner ce lo chiedesse, lo faremmo correre in Qatar». Ce n’è abbastanza per sognare ad occhi aperti, anche se, poche ore dopo, è lo stesso Casey Stoner a placare gli entusiasmi: «Non ho nessuna intenzione di tornare a fare il pilota» ha detto inequivocabilmente, al di là del suo “australiano” a volte difficilmente comprensibile. Chi lo conosce bene, però, come i suoi ex meccanici alla Ducati prima e alla Honda poi, assicura che: «Difficile che Casey si impegni così tanto solo per fare il collaudatore». Un pensiero che condivide anche Valentino Rossi: «Secondo me ha voglia di correre, al contrario non sarebbe qui…» è la valutazione del campione di Tavullia. Che aggiunge: «Sarebbe figo, renderebbe ancora di più alto livello un campionato già con piloti fortissimi».


Comunque sia, come era prevedibile, la presenza di Stoner a Sepang assieme ai piloti ufficiale ha catalizzato grandi attenzioni, ha fatto fare ogni tipo di ipotesi, ha reso ancora più avvincente la MotoGP, e i tempi realizzati da Casey hanno confermato che l’australiano se la potrebbe giocare con i migliori del mondo, nonostante non corra un GP dal 2012.


«L’ho sempre considerato un pilota velocissimo, ma i suoi risultati sorprendono un po’ anche me: dopo tanto tempo, pensavo facesse un po’ più fatica. Ma l'essere subito veloce è una delle sue caratteristiche: credo sia l’unico pilota al mondo in grado di essere così efficace dopo una pausa tanto lunga» spiega Andrea Dovizioso, alle prese, come il compagno di squadra, con tanti piccoli problemi di gioventù della Desmosedici, il cui debutto non è stato certo esaltante («ma il potenziale è buono» dice il Dovi»).

 

SERENITA’ APPARENTE

Apparentemente, i due piloti ufficiali non sembrano soffrire troppo per le prestazioni di Stoner, che ha chiuso la giornata davanti a tutti i piloti Ducati. «Non sono sorpreso delle sue prestazioni – dice Andrea Iannone -: l’ho sempre reputato un grandissimo talento e sapevo che sarebbe stato veloce. Per me è positivo che sia qui, e ho potuto confrontare i miei dati con i suoi: non sono lontano da Casey e ho potuto prendere spunti per migliorare». Insomma, i due Andrea per il momento l’hanno presa bene, non sembrano troppo infastiditi dalle prestazioni dell'australiano. Forse perché sono convinti che non correrà. Sicuramente, non se lo ritroveranno “tra le ruote” a Phillip Island («Casey non prova in Australia» ha detto categorico Dall’Igna»), mentre in Qatar dovrebbe girare solo con i collaudatori. «Dopo il test faremo delle valutazioni», è stato vago Dall’Igna. «Non corro di sicuro» ha ribadito Casey, che, ricordiamolo, nel 2012 se l’era presa con chi diceva che si sarebbe ritirato, per poi annunciarlo ufficialmente pochi giorni dopo. La mia previsione è che Stoner non correrà: sotto questo aspetto, fino adesso le ho sbagliate tutte. Sinceramente, spero di sbagliarmi anche questa volta.