MotoGP. Le pagelle del GP di Aragòn 2016

MotoGP. Le pagelle del GP di Aragòn 2016
Giovanni Zamagni
Lode per Màrquez, extraterrestre; 9 a Lorenzo, istintivo; 7 a un Rossi arrembante; 5 a Pedrosa, indecifrabile; 7 a Dovizioso, incolpevole
26 settembre 2016

MARC MÀRQUEZ - VOTO 10 E LODE

Una superiorità impressionante, più evidente perfino di quella di Austin, paragonabile a quella di Casey Stoner a Phillip Island: niente e nessuno avrebbe potuto fermarlo. E’ il miglior Màrquez della stagione, anche se negli Stati Uniti la sua Honda non era competitiva come quella di oggi. E’ vero, in gara gli è anche andata bene, ma se ancora una volta è riuscito a non cadere non può essere solo casualità, tanto meno fortuna. Poi, una volta al comando, ha amministrato senza fatica. Extraterrestre.


JORGE LORENZO - 9

Fino al warm up ha litigato con le gomme, in particolare con la dura posteriore, poi, in mezzo giro, ha ritrovato la confidenza perduta, disputando una gara convincente con anche tanti sorpassi, fidandosi dell’anteriore. E’ la sorpresa positiva del GP, tanto che anche lui ha dichiarato che pensava «di finire sesto o settimo». E allora è lecito azzardare: la convinzione psicologica vale più di tanti click di sospensioni. In quel giro di ricognizione Jorge ha sentito sensazioni positive, si è convinto, dimenticandosi di tutti i problemi. Istintivo.


VALENTINO ROSSI - 7

E’ l’unico che ha provato, in qualche modo, a battere Màrquez, ma l’illusione è durata pochi giri. Il secondo posto, però, sembrava potesse essere alla sua portata, invece si è ritrovato a combattere con il compagno di squadra, fino a commettere un errore al penultimo passaggio. Per questo merita un voto in meno in pagella: con quello sbaglio, ci ha privato di un ultimo giro che si annunciava a dir poco scoppiettante…Arrembante.


MAVERICK VIÑALES - 6,5

Stava disputando una grande gara, aveva il podio nel mirino, ma un errore al 18esimo giro ha messo fine alle sue speranze e a quelle della Suzuki. Peccato, fatica ancora un po’ ad essere perfetto la domenica, ma si conferma pilota dal grande futuro. Acerbo.


CAL CRUTCHLOW - 6

Rispetto a inizio stagione è tutto un altro Crutchlow, decisamente più veloce, costante e competitivo; ma dopo gli ultimi GP ci si aspetta sempre qualcosina in più da lui, non tanto come piazzamento, ma come distacco dai primi. Comunque è sempre lì: una buona conferma.
 


DANI PEDROSA - 5

Giudizio difficile: se la colpa è solo della gomma, allora Dani meriterebbe un voto più alto per il potenziale espresso in prova (ma vanificato da una caduta in qualifica). Se invece si pensa che lo sbaglio sia soprattutto del pilota, allora sarebbe da quattro: salomonicamente opto per la via di mezzo. Indecifrabile.


ALEIX ESPARGARÓ - 5,5

Nel complesso non fa male, ma il confronto con il compagno di squadra è sempre improponibile. Se non altro, vince la sfida con il fratello.


POL ESPARGARÓ - 5

Al contrario, perde la sfida con il fratello.


ALVARO BAUTISTA - 8

Ha contribuito in maniera importante alla crescita della RS-GP e per una Casa al debutto (o quasi) è il pilota ideale: non si lamenta mai, sfrutta al massimo quello che ha a disposizione, porta quasi sempre a casa il risultato. Era da confermare.


STEFAN BRADL - 7

Regala all’Aprilia la seconda Q2 dell’anno, la prima “vera” dopo quella fortuita di Misano. In gara, però, è sempre più lento delle aspettative. Comunque questa volta ha fatto bene.
 


ANDREA DOVIZIOSO - 7

I casi sono due: o è colpa della Michelin e di una gomma difettosa, o la Ducati consuma troppo gli pneumatici. In ogni caso, il pilota non sembra avere colpe specifiche: ad Aragòn lui ha fatto la sua parte, in prova come in qualifica.


MICHELE PIRRO - 6

Il collaudatore tutto fare porta un’altra volta la moto al traguardo.


NICKY HAYDEN - 6

Tornato momentaneamente in MotoGP, ha iniziato ultimo staccato. Poi ha continuato ad essere ultimo, ma si è avvicinato. Poi in gara è riuscito a mettersi alle spalle quattro piloti. Dignitoso.


DANILO PETRUCCI - 5

In prova ha preso una bastonata di cui è assolutamente incolpevole, ma in gara ha combinato un pasticcio con il compagno di squadra.


HONDA RC213V - VOTO 9

In HRC hanno lavorato tanto e bene, i miglioramenti sono netti ed evidenti: qui potevano anche fare doppietta, senza i problemi di gomme di Pedrosa. Come dire: non è solo Màrquez a fare la differenza, come accadeva a inizio stagione.
 


YAMAHA M1 - VOTO 8

Non vince da Barcellona, sette gare e tre mesi fa: il dato comincia a essere preoccupante. Prima era la migliore moto senza eccellere da nessuna parte, oggi non è più la migliore senza mostrare particolari difetti: è vero, probabilmente, che in altre piste tornerà a volare, ma adesso sta faticando.


SUZUKI GSX-RR - VOTO 7,5

Una crescita costante, sempre più vicina alle migliori MotoGP su ogni pista: alla Suzuki hanno lavorato bene. Poi, d’accordo, Viñales fa una bella differenza, la moto è competitiva.


DUCATI DESMOSEDICIGP - VOTO 5

Anche in questo caso il voto è difficilissimo. I problemi della Michelin sono evidenti, ma può essere solo un caso che capitino spesso sulle Ducati? Io dico di no.


APRILIA RS-GP - VOTO 8

Esageriamo dai, un voto di incoraggiamento: la crescita c’è, è evidente, anche se le posizioni di vertice rimangono lontanissime. Ma ad Aragòn si è vista un’Aprilia più che dignitosa. Evviva.