MotoGP. Le pagelle del GP d’Austria 2017

MotoGP. Le pagelle del GP d’Austria 2017
Giovanni Zamagni
Lode per Dovizioso, 10 per Marquez; un bell'8 per Pedrosa. A Rossi solo 5, sotto le aspettative
14 agosto 2017

ANDREA DOVIZIOSO VOTO 10 E LODE

Coraggio, determinazione, cattiveria (sportiva, naturalmente), intelligenza, lucidità, gestione, gran controllo della moto: tutto in un GP, tutto concentrato in un solo pilota. Dedicato a tutti quelli – tanti – che lo hanno sempre considerato bravino, ma niente di più, una buona seconda guida, ma non un campione. Grazie Dovi.


MARC MARQUEZ 10

Forse ha ragione Lorenzo quando dice che “solo lui è capace di prendere dei rischi simili all’ultima curva”, sicuramente solo lui è capace di fermare la moto in quel modo in un tentativo disperato. Diciamo la verità: ha entusiasmato. Certo, quando dice: “Se non ci avessi provato, non avrei dormito tranquillo” fa pensare a quanto successo in passato, a Valencia 2015. Ma questa è un’altra storia: le qualità del pilota sono indiscutibili. Funambolo.


DANI PEDROSA 8

Chissà, fosse partito più avanti, forse avrebbe potuto anche giocarsi la vittoria, anche se la sensazione è che, in ogni caso, i due là davanti ne avessero di più. Il “robottino” è in grande crescita, come confermano i sette podi nelle ultime nove gare. Super costante.
 


JORGE LORENZO 7

Per tanti motivi, il miglior GP da quando è in Ducati. A vederlo guidare è tutto un altro pilota rispetto a quello impacciato di inizio stagione. I progressi sono evidenti, certo che, partendo in quel modo, è come se avesse voluto dire a tutti: “10 giri li posso fare, di più no”. I suoi detrattori potranno dire che su questa pista doveva fare di più: è vero, ma è giusto sottolineare i progressi. In crescita.


JOHANN ZARCO 8

Miglior pilota Yamaha al traguardo: come dire, con la M1, in Austria, non si poteva fare di più. Qualcuno può dire il contrario? No. Bravo.


MAVERICK VINALES 6

Dopo la prima giornata di libere aveva detto che stava ritrovando la confidenza di inizio stagione, dopo la gara schiumava rabbia, come al solito, contro la Michelin. Sente di avere un potenziale vincente, ma non lo riesce a esprimere: vince però la sfida con il compagno di squadra (anche in prova). Frustrato.


VALENTINO ROSSI 5

E’ chiaro che c’è un problema di gomme, nel senso che la Yamaha non riesce a farle lavorare correttamente, ma alla fine lui è il peggiore tra i piloti con la M1 al traguardo. Eppure dopo le prove sembrava avere un gran passo. Sotto le aspettative.


ALVARO BAUTISTA 6

Porta la DesmosediciGP al traguardo in una posizione dignitosa, ma non entusiasma mai.


LORIS BAZ 7

Belle prove, bella gara, bel risultato. Insomma, un buon GP.


MIKA KALLIO 8

D’accordo, Pol Espargaro (voto 6) è stato subito costretto al ritiro per problemi tecnici, ma anche in prova il collaudatore è stato spesso più veloce dei piloti ufficiali. D’accordo, conosce questa pista, come Pirro conosce il Mugello, ma ha fatto un ottimo lavoro. Incoraggiante.
 


ANDREA IANNONE 4

Dice che nella MotoGP di oggi, il pilota conta poco, è la moto che fa la differenza. Forse ha ragione, ma lui può – o dovrebbe – fare di più. Poco convinto.


ALEIX ESPARGARO 4

Forse il peggior GP dell’anno. Sembra essersi un po’ perso.


CAL CRUTCHLOW 4

Difficile capire cosa gli sta succedendo: nella seconda metà del 2016 sembrava definitivamente un pilota di vertice, adesso sembra uno qualunque. Irriconoscibile.


ALEX RINS 4

A Brno sembrava aver fatto un bel passo in avanti, qui ne ha fatti due indietro.


BRADLEY SMITH 4

Prende costantemente paga dal compagno di squadra. Non solo: anche dal collaudatore. Imbarazzante.


JACK MILLER 4

Se la Honda, dopo averci investito tanto, lo ha lasciato libero, qualcosa vorrà dire. Sicuramente ha talento, ma in MotoGP non riesce a esprimerlo. Sopravvalutato?


DANILO PETRUCCI 6

Si ritira non per colpa sua, dopo però essere stato disastroso in partenza. In qualifica, però, aveva fatto tutt’altro che male, nonostante una moto inspiegabilmente lenta.


DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 9

Primo e quarto sembra un gran risultato di squadra, ma nel 2016 la Ducati qui aveva fatto primo e secondo: un passo indietro, però, dovuto a un pilota (Lorenzo), non alla moto. Ha ragione Dall’Igna: la DesmosediciGP ha perso qualche vantaggio dell’anno scorso, ma, complessivamente, è più equilibrata. In definitiva più competitiva, anche se a fare la più grande differenza è il pilota (Dovizioso).


HONDA RC213V VOTO 9

Mediamente, è migliorata su questa pista di mezzo secondo al giro: tantissimo. In prova sembrava che la pole fosse frutto solo della bravura di Marquez, in gara si è visto con Pedrosa come la RC213V fosse complessivamente ben bilanciata.
 


YAMAHA M1 VOTO 5

Colpa delle gomme? Colpa del telaio? Colpa dell’elettronica? Il risultato finale è ben al di sotto delle aspettative. L’ingegner Bernardelle non ha dubbi: la colpa è delle gomme, la M1 rimane competitiva. Comunque sia, in questo momento è inferiore a Honda e Ducati.


SUZUKI GSX-RR VOTO 5

Difficilissima da giudicare: Iannone non rende come dovrebbe, Rins è, di fatto, alle primi gare dopo il brutto infortunio. Ma la sensazione è che il potenziale sia più alto.


APRILIA RS-GP VOTO 4

Un GP da dimenticare. E finire dietro alla KTM fa male.


KTM GP16 VOTO 8

Un grande passo in avanti sulla pista di casa. Confermarsi, però, non sarà facile.