MotoGP. Australia. Rossi: “Un podio per il Sic”

MotoGP. Australia. Rossi: “Un podio per il Sic”
Giovanni Zamagni
Valentino ricorda l’amico morto esattamente cinque anni fa: “Ci manca moltissimo”. Sulla gara: “E’ stata una bella rimonta: dopo il warm up ho preso fiducia”. Sulle prove: “Ieri è stato frustrante, ma vista come è andata la gara, anche se fossi partito in seconda fila non avrei battuto Crutchlow”
23 ottobre 2016

PHILLIP ISLAND – Da 15esimo a secondo. «Non è una delle mie rimonte più entusiasmanti, perché non ho vinto, ma è stata sicuramente bella. E i primi dieci giri li voglio rivedere: sono stati molto divertenti» gioisce Valentino Rossi. Tutto un altro Valentino rispetto a quello visto sabato: con il sole, è tornato il campione che conosciamo.


«Il sole, la temperatura più elevata, il warm up mi hanno messo di buon umore: mi sono caricato e tranquillizzato, sapevo di poter lottare per il podio. Mi sentivo bene con la moto, avevo un buon passo, sapevo di poter lottare per il podio con Marquez e Crutchlow, i rivali che temevo di più. Sono partito molto concentrato, non volevo commettere lo stesso errore di Motegi (caduta al settimo giro, NDA): piano piano, passo dopo passo sono risalito. Quando ho visto Marquez cadere ho anche pensato a vincere, perché nel warm up ero stato più efficace di Crutchlow, ma lui, interpreta bene questo circuito, è sempre andato forte e nella seconda parte è stato più veloce e bravo di me. Oggi sono cinque anni che non c’è più il Sic (Marco Simoncelli, NDA): questo podio è per lui e la sua famiglia. Marco ci manca moltissimo, credo sia un buon modo per ricordarlo».


Ci voleva una gara così dopo il Giappone e dopo il disastro di ieri?

«A Motegi sono stato competitivo ma ho fatto zero punti. Poi siamo venuti qui: sull’acqua, venerdì, ero stato veloce, ma per un nostro errore mi sono stati tolti i tempi, mentre ieri è stato il giorno più frustrante dell’anno. Come io ho punti forti e deboli, ce li ha anche il team: quando ci sono condizioni difficili e bisogna fare delle scelte, fatichiamo sempre un po’ troppo. Ma oggi ci siamo riscattati».


Se fossi partito più avanti e non 15esimo, avresti potuto vincere?

«Sinceramente, per come è andata la gara, anche se fossi partito in seconda fila non ce l’avrei fatta. La realtà è che nella seconda parte della gara, Crutchlow ha potuto essere più veloce e non è la prima volta che noi fatichiamo con la Yamaha. Anzi, per la verità, dopo la pausa estiva abbiamo sempre avuto problemi nel finale di GP, non solo qui: era già accaduto a Brno, Misano, Aragon. E qui, anche la Suzuki era più veloce di noi nel finale: fortunatamente, sono stato più svelto di Vinales a fare i sorpassi all’inizio, altrimenti mi avrebbe battuto. Soffriamo troppo con la gomma posteriore, c’è troppo pattinamento e per questo facciamo fatica quando si consumano».


A proposito di Vinales: sarà un compagno di squadra ancora più scomodo di Lorenzo?

«Non scopriamo certo oggi il talento e la velocità di Vinales: sicuramente sarà dura con lui. Ma lo è anche con Lorenzo: al di là di questo finale di stagione, lui va forte in ogni condizione».


Intanto hai portato il tuo vantaggio su di lui a 24 punti: il secondo posto in campionato è assicurato?

«E’ importante aver guadagnato dei punti, ma è ancora tutto aperto. L’obiettivo è fare delle belle gare: Sepang, dove fa molto caldo, dove c’è un asfalto tutto nuovo è un’altra bella sfida».


Può essere considerata come una delle tue più belle rimonte di sempre?

«No, perché non ho vinto. Ma nei primi 10 giri ho fatto qualcosa di veramente speciale, li voglio rivedere»