MotoGP. Austin 2016. Rossi: "Lorenzo coraggioso"

MotoGP. Austin 2016. Rossi: "Lorenzo coraggioso"
Giovanni Zamagni
Valentino commenta il possibile, ormai quasi certo passaggio di Lorenzo in Ducati. “Dall’Igna ha fatto crescere la moto, è veloce in rettilineo e si guida bene”. Sul GP delle Americhe: “In passato tanti problemi con l’anteriore, vediamo come si comportano le Michelin”
7 aprile 2016

AUSTIN Come spesso accade il giovedì, si fatica a parlare di quello che accadrà da domani in poi: ad Austin, è il “mercato” piloti a tenere banco. In molti davano per certo l’annuncio di Jorge Lorenzo e del suo passaggio in Ducati: invece, come aveva già fatto in Argentina, il campione del mondo si è limitato a dire «quando avrò deciso ve lo farò sapere». Rossi, prima non si sbottona («se nessuno vuole parlare del futuro, non vedo perché lo dovrei fare io»), poi, visto che le domande sono quasi ed esclusivamente su quello, si adegua.

«Se l’ha fatta, è stata una scelta coraggiosa: gli faccio un grande in bocca al lupo a lui e alla Ducati, può essere sempre competitivo. Mi ha sorpreso? Non lo so» dice adesso, dopo che in Qatar aveva provocato il compagno di squadra dicendo: «Non ha i coglioni per farlo». Viene chiesto a Valentino un parallelo con la sua scelta del 2010. Anche in questo caso: la risposta di Rossi è molto interessante. «Filippo Preziosi (allora ingegnere capo della Ducati, NDA) mi aveva presentato un progetto per migliorare la Ducati, che nel 2010 era vincente con Stoner: l’obiettivo era renderla più facile da guidare. In più, io, dopo tanti anni in Yamaha avevo bisogno di nuovi stimoli».


Una motivazione che può valere anche per Lorenzo, che va in Ducati soprattutto con l’obiettivo di compiere un’impresa che non è riuscita nemmeno a Rossi. «Dall’Igna – continua il campione italiano – è una persona interessante, bravo con la testa, ha fatto migliorare la moto, che non è solo veloce in rettilineo, ma si guida anche bene. Se Lorenzo dovesse andare via, chi vorrei come compagno di squadra? Ci sono tanti piloti forti, ma la decisione non spetta a me, io non ho problemi, può venire chiunque».


Chiuso l’argomento Lorenzo, ecco le valutazioni sul GP delle Americhe.

«E’ un tracciato difficile, lungo, tecnico, con tante situazioni differenti. Negli ultimi anni, abbiamo faticato con la Yamaha, soprattutto con le gomma anteriore sul lato destro: bisogna capire come la M1 si adatta alle Michelin, che grip avranno, quale sarà la durata».


Su quello accaduto in Argentina, con un’evidente differenza di prestazione tra i primi 10 giri e i successivi 10, Rossi rimane sul vago.

«Il secondo treno di gomme è arrivato a fine gara praticamente nuovo, ma non sappiamo perché: speriamo di avere dei dati dalla Michelin per capire se c’era qualcosa di differente. Ma va anche detto che non è accaduto nulla di particolare: è solo cambiato il feeling».