MotoGP 2018. Dovizioso: “Márquez farà di tutto per vincere”

MotoGP 2018. Dovizioso: “Márquez    farà di tutto per vincere”
Giovanni Zamagni
Secondo Andrea non sarà facile battere Marc su questa pista: “La Ducati sarà competitiva anche qui, ma Márquez partirà da favorito: questo è un tracciato che lui ha segnato sul calendario come uno di quelli dove fare bottino pieno. Ma noi possiamo essere veloci”
20 settembre 2018

Alcaniz – Non è la sua pista preferita, non è nemmeno il tracciato dove la Ducati ha fatto faville in passato. Ma questo Andrea Dovizioso e questa Ducati sono diverse: anche ad Aragón, quindi, si può pensare a vincere.

«Da fuori sembra sempre facile… Non so se partiamo da favoriti, anche se i test fatti qui hanno confermato i miglioramenti della moto. Ma non è come a Misano: là, dopo i test, sapevamo di poter fare molto bene, qui è tutto da verificare.
Sicuramente mi aspetto di essere più competitivo rispetto al 2017, fin dalle FP1, anche se qui la Ducati ha sempre fatto tanta fatica a gestire le gomme sulla distanza. Dovremo essere bravi a lavorare su questo, a sistemare tutti i dettagli per far lavorare al meglio le Michelin. Questa, però, è una delle piste migliori per Márquez, una di quelle dove pensa di vincere e vuole farlo a tutti i costi: ci proverà in ogni modo, indipendentemente dall’avversario da battere. Qui io ho sempre faticato, ma anche a Misano non ero mai andato troppo forte, e ho vinto l’ultimo GP…».

La Ducati sembra la moto migliore, un po’ come è la Ferrari in F1, ma il mondiale è lontano: si può fare questo paragone?

«Questo è un ragionamento che si fa spesso, ma è un discorso da bar, perché è impossibile sapere quale sia il livello di competitività di una moto: il nostro è un mix molto più complicato rispetto alla F1.
Sicuramente la Ducati è migliorata e ultimamente vinciamo di più, ma anche perché la Ducati ha due piloti che possono vincere le gare, e non tutte le Case li hanno. Gli altri piloti Ducati si sono avvicinati e questo conferma la competitività della Desmosedici, ma la differenza tra me e Lorenzo e gli altri rimane abbastanza grande».

Quanto pesano gli errori?

«Sicuramente tanto: quando cadi, come ho fatto io a Le Mans e a Barcellona, è perché hai fatto un errore, e se parli di sfortuna racconti delle palle. Io non lo faccio».

Ma la quarta vittoria consecutiva – che sarebbe un primato per la Ducati – è possibile?

«Sì, ma difficile, perché, come ho detto, credo che Márquez farà di tutto per vincere qui: dopo il 2015 lui ha approcciato i campionati in maniera differente rispetto al passato, segnando sul calendario le piste favorevoli. E’ un approccio molto intelligente il suo, e questa è certamente una pista che ha segnato come una di quelle da conquistare: credo che ci proverà in tutti i modi a vincere, anche se non è obbligato a farlo».

Può essere un rischio per lui?

«Non più del solito, il rischio c’è sempre».

Perché su questa pista hai sempre fatto fatica?

«Ci sono tante frenate sull’angolo, da piegato: devi lasciare i freni e fare correre la moto. E’ una pista di percorrenza, e per questo non è adatta a me. Ma ho lavorato e sto lavorando per migliorare questo aspetto, anche nella messa a punto della moto».