MotoGP 2017. Una Yamaha totalmente nuova

Giovanni Zamagni
La Casa di Iwata si presenta a Madrid: la M1 2017 è del tutto simile alla 2016, ma colpisce il clima molto più sereno e rilassato rispetto al passato. Si punta molto sulla tranquillità all’interno del box, con due piloti fortissimi e di grandi ambizioni
19 gennaio 2017

Mamma mia che differenza! Un anno fa, di questi tempi, la Yamaha si presentava (a Barcellona) dopo un 2015 di grandissimi successi, con il primo e il secondo posto nel mondiale piloti, il titolo costruttori, il titolo dei team. In altre parole: impossibile fare meglio. Eppure alla presentazione della stagione 2016, i toni erano mesti, i volti preoccupati, la tensione tra i due piloti evidente, il clima quasi surreale per una squadra che, per l’appunto, era reduce da un anno trionfale. Colpa, ovviamente, del finale del 2015, delle polemiche per quanto era accaduto tra Rossi e Márquez, con l’aggiunta, tutt’altro secondaria, delle dichiarazioni di Lorenzo nei confronti del compagno di box.

Un anno dopo, la Yamaha torna sul palco di Madrid dopo una stagione sportivamente difficile, battuta da Márquez e dalla Honda nonostante fosse considerata la moto migliore, e quindi la favorita: sembrava impossibile che la M1, che Rossi e Lorenzo potessero perdere il mondiale, invece già a metà 2016 si pensava solo al secondo posto in classifica, poi ottenuto (per il terzo anno consecutivo) da Valentino. Ma il 2017 inizia con altre prospettive, con umori completamente differenti, con obiettivi ambiziosi, ben sintetizzati dal «siamo ottimisti» del Team Principal Maio Meregalli.

 

Un cambio positivo

Insomma, si può dire che il cambio Lorenzo/Viñales - improponibile a livello di “curriculum”, perché Jorge ha già vinto tutto (con la Yamaha) e Maverick ancora nulla, o quasi, in MotoGP - sia stato più che positivo per la Casa giapponese. Una scelta, per la verità, arrivata dopo la decisione di Lorenzo di passare in Ducati, ma che al momento si sta rivelando più che azzeccata per la Yamaha. «Sapevamo che andava forte, non ci aspettavamo così tanto» ha ripetuto ancora una volta Meregalli, confermando tutte le qualità di Viñales e sottolineando anche come sarà più facile lavorare dentro al box.
Ed è questa la novità più importante della stagione 2017: ci sarà serenità, come non c’è mai stata in passato. Sia chiaro: Rossi e Viñales non saranno amici, Valentino sa perfettamente che Maverick è un avversario durissimo, vicino, molto vicino a Lorenzo, sportivamente parlando: ma la relazione fuori dalla pista sarà senz’altro più facile, a tutto vantaggio della Yamaha.

 

Una famiglia: Yamaha punta su questo

Come da tradizione, a Iwata non hanno rivoluzionato la M1 del 2016, ma l’hanno “semplicemente” evoluta, cercando di migliorarne i punti deboli emersi nella passata stagione. «I test in Malesia di novembre sono stati molto positivi, adesso dobbiamo confermare i progressi» ha detto sorridendo Valentino Rossi, alla sua 22esima stagione iridata, 18esima in MotoGP, 16esima con la Yamaha.

«Il livello ogni anno si alza, ma Valentino è sempre lì: come fa?» si chiede stupito Viñales, in un pensiero condiviso da tutti quelli che frequentano il paddock. Come fa a essere ancora lì? Merito della sua passione – ineguagliabile -, della sua dedizione, della sua voglia di mettersi continuamente in discussione, del gruppo che ha creato attorno a sé.
«Lavoriamo con Valentino da 17 anni» hanno detto in un video alcuni meccanici a fianco di Rossi fin dal debutto in 500, nel 2000. Ed è su questo clima che punta la Yamaha, che, non a caso, ha accolto Viñales sul palco con un video messaggio registrato di tutti i suoi nuovi meccanici.
Nel 2016, si diceva che uno dei punti di forza della Suzuki fosse quello di far sentire Maverick in un ambiente molto familiare, facendolo stare a proprio agio senza fargli pesare l’inevitabile pressione e tensione di uno sport così difficile e stressante. Ecco, a mio parere la Yamaha sta provando a ricostruire attorno a Viñales quell’ambiente, lo sta coccolando, lo vuole far sentire alla pari di Rossi. Poi, in pista, che vinca il migliore.