MotoGP 2017. Petrucci: “Adesso credo più in me stesso”

MotoGP 2017. Petrucci: “Adesso credo più in me stesso”
Giovanni Zamagni
Danilo soddisfatto del secondo posto. “Marquez era più veloce, si è meritato la pole”. Sulla gara: “Me la posso giocare sia sull’asciutto sia sul bagnato, anche se con le slick Marc ne ha di più”. Sul rinnovo del contratto: “Una scelta di cuore, ho pensato solo all’aspetto tecnico e umano”
1 luglio 2017

SACHS – Ormai ci ha preso gusto: terza prima fila consecutiva, ancora una volta miglior Ducati sullo schieramento di partenza. Come se non bastasse, l’annuncio ufficiale del rinnovo del contratto con il team Pramac/Ducati anche per il 2018. A essere incontentabili, si può dire che manca solo la pole. «Sarebbe stata la ciliegina su una torta grandissima. Alla fine mi fregano sempre, ma la prendo con filosofia» scherza Danilo Petrucci, questa volta più che soddisfatto – giustamente – della sua seconda posizione dietro a un Marquez qui imbattibile (ottava pole consecutiva).

«Venendo dalla Q1 avevo un piccolo vantaggio, ma forse, all’inizio delle Q2, ho spinto troppo, scaldando eccessivamente la gomma e non ho potuto migliorare alla fine. Nel mio giro veloce ho anche tirato Marquez, ma dopo lui si è ulteriormente migliorato: si è meritato la pole, era più veloce».

 

In Q1 hai anche rischiato di non farcela…

«Sì, lì ho avuto le più grandi difficoltà, perché ho tirato Iannone e Miller, che mi hanno fregato. Però ho pensato che sull’acqua non potevo stare fuori dalla Q2, ho tirato fuori i denti e sono riuscito a fare un gran giro. Poi in Q2 me la sono giocata, forse con l’asciutto non ce l’avrei fatta a stare in prima fila. Ma, per la verità, non pensavo di riuscirci nemmeno a Barcellona e ad Assen: sono sorpreso anch’io… La differenza rispetto a prima è che adesso credo di più in me stesso e mi diverto molto alle gare. Mi piace stare davanti…».

 

Preferiresti una gara asciutta o bagnata?

«Con l’acqua sono più competitivo, ma stare in piedi per 30 giri non è facile… Preferirei asciutto, per continuare il mio apprendistato e la mia crescita: non credo di essere fuori dalla lotta, nei primi cinque ci posso stare, sfruttando anche le difficoltà di alcuni piloti forti che partono da dietro».

 

In caso di “flag to flag”, invece, potresti rischiare un po’ di più?

«Sicuramente io ho meno da perdere rispetto a chi è vicino a me, Marquez, per esempio, deve pensare al campionato. Ma anch’io voglio arrivare al traguardo, non penso alla vittoria a tutti i costi. Però sì, un po’ di più potrò rischiare».

 

Il rinnovo del contratto ti ha tolto un peso?

«Per la verità non avevo tanta pressione, sapevo che da qualche parte sarei finito… Per me continuare con Pramac è importante: è stata una scelta di cuore, cambiare Casa sarebbe stato difficile. Credo che con Pramac nel 2018 si potrà fare molto bene: mi trovo a mio agio con la moto e con le persone con le quali lavoro».

 

Hai rinunciato a dei soldi per stare con Pramac?

«Sì, ma ho dato preferenza al fattore umano e tecnico. I soldi non sono importanti adesso: ringrazio l’Aprilia per l’offerta, magari ci sarà la possibilità in futuro di incontrarci nuovamente».

 

Ormai sei costantemente il primo pilota Ducati; qual è il prossimo obiettivo?

«Essere il primo pilota della MotoGP. Ma non è un’ossessione».

 

E’ possibile fare una previsione per domani?

«No, è impossibile. Il meteo sarà decisivo per il 99%. Se sarà asciutto, proverò ad andare dietro a Marquez, anche se nessuno sembra avere la possibilità di farlo».

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