MotoGP 2017. Ducati, una giornata disastrosa

MotoGP 2017. Ducati, una giornata disastrosa
Giovanni Zamagni
Al di là del secondo posto di Karel Abraham e del quarto di Danilo Petrucci, a Borgo Panigale non si può festeggiare: i piloti ufficiali sono molto indietro. Indispettito Andrea Dovizioso (13esimo), inaspettatamente più sereno Jorge Lorenzo (16esimo)
8 aprile 2017

TERMAS DE RIO HONDO – D’accordo, Karel Abraham è secondo (con la GP15), Danilo Petrucci quarto (con la GP17 “laboratorio”), Loris Baz nono (GP15) e Alvaro Bautista decimo (GP16), ma per la Ducati è stata una giornata tutt’altro che trionfale: Andrea Dovizioso 13esimo (in condizioni a lui sempre favorevoli in passato) e Jorge Lorenzo 16esimo preoccupano, e non poco. La situazione è critica, la tensione è palpabile: venerdì Lorenzo era piuttosto arrabbiato (eufemismo), oggi lo è di più Dovizioso, che per appena 67 millesimi si è visto sfuggire la Q2 e, probabilmente, la possibilità di conquistare un buon posto sullo schieramento.

«Oggi non è accaduto niente di problematico, purtroppo sono stato fuori per un niente. Non sarebbe dovuto succedere».


Cosa è accaduto in qualifica?

«Avevamo quattro gomme da bagnato, due dure e due morbide, che nessuno aveva provato nelle FP4. Alla prima uscita con la dura, ho fatto un buon tempo ma non un giro perfetto. A quel punto, però, ho dovuto montare la morbida, per capirne il funzionamento per la Q2: purtroppo non era troppo efficace, la moto si muoveva troppo e alla fine sono rimasto fuori per pochissimi millesimi».


Sei arrabbiato?

«Sì, ma non per quello che è successo oggi, ma ieri: non si può stare fuori dai dieci il venerdì, perché se accade qualcosa di anomalo, come la pioggia delle qualifiche, puoi rimanere fregato quando si è tutti così vicini e al limite. Quello che è accaduto ieri, quando abbiamo avuto una serie di piccoli problemi, ti può condizionare il fine settimana, come sta effettivamente avvenendo. Adesso diventa durissima, anche perché non abbiamo il passo per giocarci la vittoria. Partendo così indietro è difficile recuperare, perché è difficile superare».


Anche il podio è una chimera?

«E’ molto difficile, ma non impossibile».


Chi ha il passo migliore?

«Vinales, Marquez e Crutchlow che parte anche dalla prima fila».
 


LORENZO: “TROVATA LA STRADA”

Complessivamente, è più sereno Jorge Lorenzo, che ieri aveva avuto giudizi piuttosto pesanti. Jorge, però, è convinto di aver trovato una buona strada.

«Purtroppo siamo stati penalizzati dal meteo: io ho bisogno di fare chilometri sull’asciutto, specie per verificare il grande cambiamento fatto».


Quale?

«Abbiamo rivoluzionato la posizione di guida, spostando un bel po’ più in alto la sella, in particolare la parte posteriore della moto: sono convinto di poter essere più efficace in frenata».


Come spieghi Abraham secondo, Petrucci quarto, mentre tu sei 16esimo e Dovizioso 13esimo?

«Credo sia dovuto a una serie di circostanze. Abraham ieri ha fatto un giro veloce, ma il suo passo era più lento di almeno un secondo… Dovi, che qui l’anno scorso era secondo, sta soffrendo per qualche motivo, non so se con la messa a punto o con l’elettronica. Bautista ha un buon ritmo, mentre io sto facendo un processo di adattamento. Sono curioso di provare questo nuovo assetto».


Obiettivo?

«Con una buona partenza si possono recuperare un po’ di posizioni, poi molto dipenderà da come mi troverò con la moto: nei cinque giri effettuati nelle libere, mi sentivo a mio agio».


Dove ti senti più forte?

«In rettilineo…».

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