MotoGP 2016. Spunti, considerazioni e domande dopo il GP del Qatar

MotoGP 2016. Spunti, considerazioni e domande dopo il GP del Qatar
Giovanni Zamagni
Quali sono state le chiavi del GP? Perché Andrea Iannone è caduto ? Chi ha zittito Lorenzo? Come mai Vinales è arrivato solo sesto?
21 marzo 2016

Quali sono state le chiavi del GP?

1) La costanza di Lorenzo. Come con le Bridgestone, il campione del mondo ha martellato sempre sugli stessi tempi, con al massimo un paio di decimi di differenza tra un giro e l’altro, specie nella seconda parte di gara, mentre i suoi rivali erano molto più altalenanti. Al 14esimo giro c’è stato il primo strappo (+0”376 su Dovizioso), al 18esimo quello definitivo: +0”581, diventato +1”064 nel passaggio successivo.

2) La velocità della Ducati in rettilineo. «Che goduria sul dritto» ha commentato Dovizioso, secondo al traguardo anche per la velocità della Desmosedici in rettilineo. Attenzione, però: anche, non solo.

3) La determinazione di Marquez. C’è molto di Marc in questo terzo posto, nella sua volontà, nella sua capacità di portare al limite una moto evidentemente piuttosto difficile, considerando il risultato degli altri piloti Honda.

4) L’incostanza di Rossi. Esattamente l’opposto del compagno di squadra: un giro veloce, un altro più lento di 3-4 decimi, un altro di nuovo velocissimo. Colpa della gomma posteriore dura? Nessuno ha la risposta, nemmeno Valentino.


Cosa significava il gesto – bocca cucita – fatto da Lorenzo una volta tagliato il traguardo?

Risponde Lorenzo: «In Spagna si dice: meglio un gesto di mille parole. Ognuno faccia le sue considerazioni».


Ma a chi era rivolto?

Qui ognuno può fare la sua ipotesi: alla Yamaha? A Rossi? Può essere. Ma, purtroppo, va anche segnalato che Lorenzo, ancora una volta, ha dovuto sentire dei “Buuuuu” di disapprovazione quando è salito sul podio: può essere che il gesto fosse rivolto a quegli stupidi.


Perché Andrea Iannone è caduto nel corso del sesto giro, mentre stava lottando con Andrea Dovizioso per la prima posizione?

La mia sensazione è che Iannone si sia innervosito per gli attacchi di Dovizioso, che credeva fosse più lento. Così, quando l’altro Andrea gli ha messo le ruote davanti, ha perso lucidità, ha replicato subito ed è stato spiazzato dal nuovo attacco del compagno di squadra, fino all’errore. «Dovizioso mi ha sorpreso, non mi aspettavo che attaccasse lì, ma non ha fatto nulla di scorretto: è stato un mio errore», ha commentato visibilmente indispettito, ma senza nessuna polemica.


Come mai Vinales è arrivato solo sesto a 15”423 da Lorenzo, dopo essere stato grande protagonista in prova?

Risponde Vinales: «Sinceramente mi aspettavo di più: all’inizio, anche se ne avevo di più di Pedrosa non sono riuscito a passarlo, perché avevo poca trazione. Poi, da metà gara in poi, le gomme erano finite e Dani era più veloce. La Suzuki deve portare qualcosa di nuovo: in Argentina proverò il telaio 2016».


Giri veloci in gara (tra parentesi a che giro è stato ottenuto):

Lorenzo 1’54”927 (20°), Dovizioso 1’55”149 (16), Rossi 1’55”171 (17), Marquez 1’55”223 (16), Iannone 1’55”632 (4), Crutchlow 1’55”780 (5), Pedrosa 1’55”918 (16), Vinales ‘55”942 (14).


Il 13esimo posto di Bautista a 41”932 può essere considerato come un risultato incoraggiante?

Sì, considerando che la nuova Aprilia ha percorso pochissimi chilometri. Il miglior giro di Alvaro – il 14esimo in 1’56”739 a 1”812 da Lorenzo – dice, però, che la strada da fare è ancora lunghissima. A Noale lo sanno bene, ma sono convinti di aver imboccato la giusta direzione.