MotoGP 2015, Le Mans. Le pagelle del GP di Francia

MotoGP 2015, Le Mans. Le pagelle del GP di Francia
Giovanni Zamagni
Lorenzo è un Martello a Le Mans, 10. A Rossi 9, da applausi; Dovozioso, 8, in gran forma anche in Francia. 7 a Marquez che mette una pezza alle difficoltà HRC
18 maggio 2015

JORGE LORENZO VOTO 10

Da due GP, nessuno riesce a mettergli le ruote davanti in gara. Veloce, determinato, sicuro, efficace: sembra il pilota del 2013 o addirittura quello del 2010, quando aveva costretto un certo Valentino Rossi ad andarsene dalla Yamaha. Quando è così in forma diventa (quasi) imbattibile: in questo momento sembra inarrestabile. Martello.

 

VALENTINO ROSSI 9

Un altro miracolo tecnico dopo il warm up, un altro podio conquistato chissà come. «Questa volta la vedevo nera» ha ammesso a fine gara, ma la squadra, l’esperienza, la capacità di prendersi dei rischi, l’abilità nel gestire una situazione complicata hanno fatto ancora una volta la differenza. Due vittorie, un secondo e due terzi posti per un totale di cinque podi in cinque gare: da applausi.

 

ANDREA DOVIZIOSO 8

In prova aveva illuso di poter lottare per la vittoria, tanto che molti lo vedevano come favorito. La gara ha raccontato un’altra storia, ha detto che la Ducati è molto competitiva, ma non ancora abbastanza per potersela giocare contro questa Yamaha (e i suoi piloti) così in forma. Ha perso il secondo posto in campionato, ma è comunque sempre protagonista. In grande forma.
 


MARC MARQUEZ 7

Ha ragione Dovizioso quando dice che «ci mette una pezza, nasconde con il suo talento le difficoltà della moto». Probabilmente è così dall’anno scorso, i sui risultati sono stati superiori al reale potenziale della Honda. Non si risparmia mai, ci prova sempre, anche con qualche rischio di troppo, come ha fatto nell’impossibile staccata alla prima curva, quando ha provato a infilarne tre in un colpo solo, finendo inevitabilmente lungo, o nella battaglia ravvicinata con Iannone. Una provocazione: e se fosse come Stoner con la Ducati? Arrembante.

 

ANDREA IANNONE 9

Una gara pazzesca, con dei sorpassi incredibili: nessuno, forse nemmeno Rossi, è così pronto a replicare agli attacchi di Marquez, a rispondere colpo su colpo con la stessa durezza e determinazione al fenomeno spagnolo. Commovente.

 

BRADLEY SMITH 7

Il distacco è molto elevato, si è fatto battere da Iannone infortunato, ma ha fatto il suo senza sfigurare. Gli va riconosciuta una grande determinazione. Concreto.

 

POL ESPARGARO 4

Sembra in involuzione continua, non riesce ad esprimere il suo talento. Addormentato.

 

YONNY HERNANDEZ 7

In prova è spesso più lento del compagno di squadra, ma in gara si difende bene, anche se non è velocissimo. Ha ottenuto il suo miglior risultato stagionale. In crescita.

 

MAVERICK VINALES 5

Fatica a mettersi in mostra. All’inseguimento.

 

DANILO PETRUCCI 6

Ha preso tre secondi dal compagno di squadra, più esperto e con una Ducati più copetitiva della sua. Ma in gara deve fare meglio. Da giro singolo.
 


DANI PEDROSA 7

Voto di incoraggiamento, la MotoGP e la Honda hanno bisogno del miglior “robottino”: ben tornato.

 

CAL CRUTCHLOW 5

E’ caduto all’ottavo giro mentre era settimo, anche lui tradito dall’avantreno della Honda. In difesa.

 

STEFAN BRADL 4

Va piano e cade: difficile fare peggio.

 

YAMAHA M1 VOTO 9

In prova fatica, perché, come sottolinea Rossi, anche lo specialista Lorenzo non riesce ad essere super velocissimo in qualifica. Ma in gara è indubbiamente il punto di riferimento, come confermano quattro vittorie su cinque.
 


DUCATI GP15 8

Un’altra conferma che la GP15 è nata bene e può essere competitiva su tutte le piste. In questo momento è più equilibrata della Honda: chi l’avrebbe mai detto?

 

HONDA RC213V 5

Mai vista così in difficoltà: Crutchlow, Redding e Pedrosa a terra per la chiusura dell’anteriore, Marquez lontanissimo dai primi e sempre appeso a un filo fin da venerdì. In qualifica, il fenomeno spagnolo riesce sempre a fare qualcosa di speciale, ma in gara nemmeno lui può fare più di tanto.

 

SUZUKI GSX-RR 5

Questa volta ha faticato anche in qualifica. E si è pure rotta in gara.

 

APRILIA RS-GP 4

Bautista 15esimo a 1’05”515, Melandri 18esimo (e ultimo al traguardo) doppiato. E non è che sul singolo giro vada meglio: Bautista ha fatto segnare il 17esimo miglior tempo in gara in 1’34”863, 1”984 più lento di Rossi. Distacchi abissali.