Le pagelle del GP d’Olanda

Le pagelle del GP d’Olanda
Giovanni Zamagni
Nove e mezzo per Marquez, nove a Dovizioso, 7 a Pedrosa, non può arrivare dietro a una Ducati; 6 a Rossi, in qualifica non può fare 12esimo; 7 a Iannone e 4 a Lorenzo, sprofondato | G. Zamagni, Assen
29 giugno 2014

Punti chiave

MARC MARQUEZ VOTO 9,5
Una caduta nel warm up, un errore al settimo giro con le slick gli impediscono di prendere punteggio pieno, ma quello che ha fatto ad Assen è stato ancora una volta straordinario. In particolare in qualifica, quando in una situazione particolarmente caotica e rischiosa, ha conquistato il secondo tempo superando all’esterno, all’interno, sui cordoli e in frenata ben sette avversari. «Mostruoso» per usare un’espressione cara al “team principal” HRC Livio Suppo. In gara, con gli avversari in difficoltà per vari motivi, si è “limitato” a non strafare: sufficiente per conquistare un altro straordinario successo. L’ottava meraviglia.

 

ANDREA DOVIZIOSO 9
Di lui si parla pochissimo – specie dove se ne dovrebbe parlare -, di lui si dice che è poco spettacolare, c’è sempre qualche motivo per puntare l’attenzione su altri, ma alla fine è sempre il Dovi quello che fa la differenza con la Ducati: per sette volte, su otto GP, è stato il miglior pilota al traguardo in sella alla GP14, è già salito due volte sul podio ed è quarto in campionato. Se c’è un’occasione lui è lì, pronto a sfruttarla: ad Assen, nessuno avrebbe fatto meglio. Sottovalutato.


DANI PEDROSA 7
Ancora una volta, perde la possibilità di giocarsi la vittoria nei primi giri: una volta, al via e a inizio gara era fenomenale, quasi imbattibile. Per la sesta volta in questa stagione – seconda consecutiva – sale sul podio, ma il confronto con il compagno di squadra non è nemmeno proponibile. E’ vero che, probabilmente, non lo sarebbe per nessuno, ma con la sua moto non si può arrivare dietro alla Ducati. Involuto.

Aleix Espargaro
Aleix Espargaro


ALEIX ESPARGARO 9
Pole position – la prima della carriera e la prima di una “Open” – terzo per 17 giri, a ridosso di Pedrosa fin quasi al traguardo: Aleix ha guidato forte e non ha sbagliato nulla, confermandosi in crescita dopo un periodo difficile. Veloce.


VALENTINO ROSSI 6
L’azzardo di montare le slick non era una follia assoluta, anzi: non avendo nulla da perdere, ha fatto bene a provarci. Ma in qualifica non può fare 12esimo quando ha il passo per salire sul podio: è vero che anche venerdì la pioggia ha avuto un ruolo fondamentale, ma se tutti fanno meglio di te significa che sicuramente hai sbagliato qualcosa. Una volta, quando vinceva a ripetizione, azzeccava tutto, anche le scelte più difficili e rischiose: quello che succede adesso a Marquez. Ma anche nelle difficoltà di Assen ha dimostrato, ancora una volta, di essere velocissimo, inferiore solo a Marquez. Paperino.


ANDREA IANNONE 7
Replica il suo miglior risultato in MotoGP (6°) con una gara attenta, senza sbagli in condizioni tutt’altro che semplici. Nel complesso, una buona prestazione. Attento, non solo veloce.


ALVARO BAUTISTA 5
Un’altra gara incolore, sempre lontano sia in prova sia in gara: così è dura guadagnarsi la riconferma. Depresso.


BRADLEY SMITH 5
Perfino Erve Poncharal non lo difende più: con queste moto, fatica a emergere.


CAL CRUTCHLOW 5
In qualifica ha avuto la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto (5) e in gara, nei primi cinque giri, ha fatto bene, poi è sprofondato nuovamente. Lontano.


STEFAN BRADL 4
E’ caduto nel giro di allineamento del primo schieramento e questo, forse, gli ha tolto sicurezza. Ma, purtroppo, sembra peggiorare, anziché migliorare, più passa il tempo.

Jorge Lorenzo
Jorge Lorenzo


JORGE LORENZO 4
E’ sprofondato, travolto da una situazione difficile e dai ricordi della passata stagione, quando un rigagnolo d’acqua l’aveva fatto volare via, con conseguenze molto dolorose. Non ha avuto paura di ammettere di aver avuto… paura e di questo gli va dato atto, ma lo straordinario pilota del 2013 in questo momento non c’è più. Sembra sempre poter tornare protagonista da un momento all’altro, ma c’è sempre qualcosa che va storto. Aiuto…


POL ESPARGARO 4
Anche lui aveva azzardato le slick, cambiate con le rain prima di Rossi: per questo è partito dall’ultimo posto invece che dalla pit lane. Poi, però è caduto ed è stato costretto al ritiro: la MotoGP, in simili condizioni, è una brutta bestia.


HONDA RC213V VOTO 9
Gran moto, in ogni condizione. Ma è giusto ricordare, che in sei GP su otto, il secondo al traguardo non era in sella a una Honda…


YAMAHA M1 9
Grazie alle caratteristiche della pista, questa volta non si è vista nessuna differenza – o quasi - con la RC213V.


DUCATI GP14 6
In condizioni “normali” sarebbe finita lontanissima, invece ha conquistato un podio del tutto insperato. Ma il merito è stato soprattutto del pilota.

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