Le pagelle del GP di Germania

Le pagelle del GP di Germania
Giovanni Zamagni
Dieci a Marquez, scontato ma mai banale; 8 a Lorenzo e Pedrosa; 6 a Rossi; 7,5 a Iannone che ha ottenuto il suo miglior risultato in carriera; 6,5 ad Aleix Espargaro, veloce e costante | G. Zamagni, Sachsenring
14 luglio 2014

Punti chiave

 MARC MARQUEZ VOTO 10
Il suo successo ormai è scontato, ma mai banale. Come ad Assen, un po’ di pioggia ha scombussolato i piani, ma il fenomeno della Honda prima ha deciso saggiamente di “marcare a uomo” Rossi e Pedrosa, optando per la stessa scelta di gomme, poi, nel primo giro con le slick è stato pronto a portarsi davanti a tutti, primo tra i piloti partiti dalla pit lane. Poi, quando decide di fare la differenza la fa con estrema facilità. Disarmante.


DANI PEDROSA 8
Al Sachsenring, in passato, in pochi sono riusciti a stargli davanti, ma con quel demonio a fianco c’è poco da fare. Ha guidato bene, non ha sbagliato nulla (al di là di due cadute in prova, una per Marc), ha anche spinto in condizioni piuttosto insidiose. In altre parole, ha fatto il massimo che può. Ma non basta.


JORGE LORENZO 8
In condizioni di asciutto avrebbe forse potuto anche giocarsi il secondo posto, ma la sua è stata una gara particolarmente positiva, considerando il precedente di Assen. In molti sono convinti che sia proprio Jorge l’unico ad avere la possibilità di battere Marquez, ma per riuscirci adesso deve essere competitivo con costanza, non sporadicamente. In attesa della verifica: ben tornato!


VALENTINO ROSSI 6
Sotto certi aspetti, è stata la peggiore gara della stagione, la prima veramente inferiore al compagno di squadra, che gli ha rifilato quasi nove secondi: decisamente troppi. Per tutto il fine settimana, ha un po’ “litigato” con la sua M1: ha fatto un passo indietro, ma ci può stare.


ANDREA IANNONE 7,5
Ha ottenuto il suo miglior risultato della carriera in MotoGP in una gara tutt’altro che semplice, guidando forte, rischiando al momento giusto e controllando nel finale. Bravo davvero ed essere al centro dell’attenzione del progetto Ducati lo carica e gli dà maggiore sicurezza. Galvanizzato.


ALEIX ESPARGARO 6,5
Ancora una volta ha fatto bene il suo lavoro, anche se ha preso paga da una Ducati. Si è regolarizzato molto nelle prestazioni: adesso, non solo è veloce, ma anche costante.


POL ESPARGARO 6
Prende ancora una volta paga da suo fratello con una moto teoricamente superiore (quella di Pol): certo, un debuttante in queste condizioni è particolarmente penalizzato.


ANDREA DOVIZIOSO 5
Un fine settimana negativo sia in prova sia in gara. «Queste occasioni di “confusione” per noi sono oro, dovevo sfruttarle al meglio» ha detto Andrea, apparso particolarmente demotivato: nonostante sia migliorata, la situazione in Ducati rimane piuttosto deprimente.


ALVARO BAUTISTA 4
Ormai il suo rendimento si è standardizzato in qualsiasi condizione. Purtroppo verso il basso.


CAL CRUTCHLOW 5
Fino al penultimo giro è rimasto in scia a Dovizioso: un piccolissimo passo avanti.


DANILO PETRUCCI 7
Ha fatto la giusta scelta di gomme, facendo anche due giri in seconda posizione: poi, inevitabilmente è stato risucchiato, ma considerando anche le condizioni della sua mano, merita un elogio.


STEFAN BRADL 5
In prova è andato fortissimo, in gara ha fatto la scelta giusta, ma la messa a punto della sua moto l’ha trascinato nel baratro. Un’occasione persa.


BRADLEY SMITH 4
Lui dice che ha dimostrato di meritare una moto competitiva anche per il 2015, ma i risultati gli danno torto. In tre giorni è finito a terra cinque volte, distruggendo M1 a ripetizione, per la gioia di Hervé Ponchral. Disastroso.


HONDA RC213V VOTO 9
Ancora una volta nettamente superiore: tre moto in prima fila in qualifica, primo e secondo in gara. Super tecnologica.


YAMAHA M1 8
Sull’asciutto, Lorenzo dice che se la sarebbe giocata: è inferiore alla rivale, ma non lontanissima.


DUCATI GP14 5
Sono sempre i piloti a metterci una pezza.