Le pagelle del GP della Rep. Ceca

Le pagelle del GP della Rep. Ceca
Giovanni Zamagni
Dieci a Pedrosa, tornato competitivo; 7 a Lorenzo, il vero sconfitto di questo GP: 7 anche a Rossi; 5 a Marquez che ha corso la sua peggior gara da quando è in MotoGP | G. Zamagni
18 agosto 2014

Punti chiave

DANI PEDROSA VOTO 10

E bravo “camomillo”: è tornato competitivo nel momento giusto, perché aver interrotto la striscia di successi ha un valore che va oltre la vittoria. Quest’anno non si era mai visto il “vero” Pedrosa, veloce nei primi giri e costante fino al traguardo: era ora! Ci voleva una gara così, perché va bene che a fianco ha un fenomeno, ma non si può partire già battuti come ha fatto lui fino a Indianapolis. Speriamo continui così nelle prossime gare.

 

JORGE LORENZO 7

E’ il vero sconfitto di questo GP, anche se per soli 0”410: in tanti, per non dire tutti, erano convinti che l’unico in grado di battere Marquez fosse proprio lui, ma non ha sfruttato l’occasione. Colpa della moto, la Honda è troppo superiore? Può anche darsi, ma Jorge avrebbe dovuto vincere questa gara, senza se e senza ma, specie dopo quanto fatto nel warm up, dove era sembrato imbattibile. Il terzo podio consecutivo dice che il campione della Yamaha è definitivamente “guarito”, ma per uno come lui anche un secondo posto è un risultato deludente.

 

VALENTINO ROSSI 7

La caduta nelle FP4 ha avuto ripercussioni importanti sulla sua gara, più tecnicamente che fisicamente. Impossibile dire cosa sarebbe cambiato senza quell’errore; in ogni caso, ancora una volta, Valentino è stato protagonista, conquistando un altro podio di valore. Continuo a pensare che, per certi versi, è più stupefacente quello che sta facendo adesso di quando vinceva a ripetizione. Averne di campioni così.

Marc Marquez
Marc Marquez


MARC MARQUEZ 5

Sembrava imbattibile, capace di “giocare” con gli avversari quando e come voleva, invece in un solo GP ha preso paga da Pedrosa, Lorenzo e Rossi. Indubbiamente, è la sua peggiore gara da quando corre in MotoGP e, per la prima volta, il suo modo di guidare non è stato redditizio come al solito. Bravo, comunque, a perdere con il sorriso: dentro di sé era arrabbiatissimo, ma è stato bravissimo a non farlo vedere. Campione anche in questo.

 

ANDREA IANNONE 8

Terzo in prova, un giro al comando, prima Ducati al traguardo: non si poteva fare di più. E piace il suo modo di correre: sempre all’attacco, senza remore per alcun avversario, che si chiami Rossi o Marquez. Anche così si conquistano gli appassionati.

 

ANDREA DOVIZIOSO 7

Questa volta ha preso paga, con la giustificazione, però, di un motore “spompo”. Ma nel complesso è stato un altro fine settimana positivo per il Dovi, sempre veloce, concreto e redditizio.

Andrea Divizioso
Andrea Divizioso


STEFAN BRADL 5

Ormai, nemmeno in prova riesce più a essere veloce. Una involuzione preoccupante.

 

ALEIX ESPARGARO 5

Non si è mai visto per tutto il fine settimana e ha raccolto il minimo “sindacale”.

 

BRADLEY SMITH 5

Un voto in più per il quarto tempo conquistato in prova, ma in gara si è confermato ancora una volta piuttosto impacciato. Aveva detto che con il contratto in tasca anche per il 2015 avrebbe potuto esprimersi al meglio: purtroppo è accaduto solo in qualifica.

 

ALVARO BAUTISTA 4

Un altro GP disastroso e da dimenticare: lui lamenta l’eccessivo scivolamento delle gomme, forse dovuto a sospensioni differenti da tutte le altre, ma la sensazione è quella di un pilota in grandissima difficoltà, anche se chi gli sta vicino assicura che non è così. Comunque sia, i risultati sono deprimenti.

 

CAL CRUTCHLOW 4

La moto non gli piace, i suoi compagni di Marca sono nettamente più veloci e in Ducati è ormai considerato pochissimo: dura guidare in questa situazione.

 

POL ESPARGARO 4

E’ caduto al settimo giro quando era ottavo già staccato di 6”324.

 

HONDA RC213V VOTO 9

Anche con Marquez in difficoltà, la Honda festeggia l’undicesimo successo consecutivo, confermandosi la moto migliore. Addirittura imbattibile? Forse no, ma poco ci manca.

 

YAMAHA M1 8,5

Ogni GP fa un passo in avanti, la differenza con la Honda è sempre più sottile, ma c’è: lo dice anche il project leader della Yamaha.

 

DUCATI GP14 6

Grazie anche alla gomma extra soffice, in prova è ormai a livello delle rivali; in gara rimane lontana, ma i miglioramenti rispetto al 2013 sono evidenti: per il momento bisogna accontentarsi.