Le pagelle del GP della Gran Bretagna

Le pagelle del GP della Gran Bretagna
Giovanni Zamagni
"Solo" 9,5 a Marquez; 9 a Lorenzo, da applausi; 7 per Rossi, ci si aspetta qualcosa di più; 5 a Pedrosa, deludente; 8 a Dovizioso, sta guidando alla grande | G. Zamagni, Silverstone
1 settembre 2014

Punti chiave

MARC MARQUEZ VOTO 9,5

Per vincere ci vuole talento, determinazione, capacità tattiche, cattiveria, una moto competitiva: il fenomeno spagnolo ha tantissimo di tutto questo. Solo in partenza non è perfetto e anche la caduta nelle FP3, per eccesso di sicurezza, avrebbe potuto creargli qualche problema. Ma Marc in gara non sbaglia quasi mai e il soprasso al 18esimo giro su Jorge è da applausi, non certo da sanzione. Immenso.

 

JORGE LORENZO 9

Venerdì sembrava disperato, “annientato” da una gomma Bridgestone che non digerisce fin dai test di febbraio a Sepang. A inizio stagione sarebbe probabilmente andato in tilt, ma Jorge è tornato quello dell’anno scorso: con la squadra ha trovato la soluzione dei problemi e in gara è stato impeccabile. A caldo, si è lamentato per l’eccessiva irruenza del rivale, poi ha spostato il tiro parlando “di sorpasso aggressivo, ma non scorretto”. In ogni caso, ha fatto in pieno il suo dovere. Da applausi.

 

VALENTINO ROSSI 7

Vederlo sul podio dopo 246 GP e 19 anni di gare è qualcosa di speciale: solo per questo meriterebbe un voto più alto. Ma da Valentino Rossi ci si aspetta sempre qualcosa di più e il primo a non essere pienamente soddisfatto della sua prestazione è proprio il campione della Yamaha. La maggior parte dei piloti sullo schieramento firmerebbe con il sangue per un terzo posto così, ma Valentino deve stare più vicino a Marquez e Lorenzo, dal quale è stato battuto per la quarta volta consecutiva.

 

DANI PEDROSA 5

Sembrava avere il passo per giocarsi tranquillamente il secondo posto, invece è finito ancora una volta fuori dal podio, senza una vera spiegazione convincente. Difficile capire come fa un pilota tanto straordinario solo due settimane prima a trasformarsi in una comparsa. Nel finale ha dimostrato di averne più di Rossi, ma non è riuscito a batterlo. Deludente.

 

ANDREA DOVIZIOSO 8

D’accordo, la GP14 è cresciuta, alcune circostanze favorevoli gli hanno dato una mano, ma la verità è che il Dovi sta guidando alla grande, con una capacità di sfruttare al meglio quello che ha a disposizione, sia in gara sia in prova. Come già detto altre volte, fino a prova contraria nessuno è capace di fare meglio con quella moto.

 

POL ESPARGARO 6

Alla fine, è il primo degli “altri” ed è già qualcosa per un debuttante. Ma dal campione del mondo della Moto2 è lecito aspettarsi di più.

 

STEFAN BRADL 5

Scomparso completamente: a inizio stagione era perlomeno veloce in prova, adesso non più. Depresso.

ANDREA IANNONE 5

A Silverstone si è vista la miglior Ducati da molto tempo a questa parte, ma Andrea non ha sfruttato l’occasione favorevole. Tutto è cambiato con la caduta in qualifica, mentre stava facendo un “tempone” che lo avrebbe fatto partire dalla prima o dalla seconda fila. Peccato.

 

ALEIX ESPARGARO 5

Un’altra prestazione opaca: le premesse erano ben diverse, ma questa stagione si sta rivelando più difficile del previsto.

 

CAL CRUTCHLOW 4

Il pilota che, secondo qualcuno, avrebbe riportato la Ducati ai vertici è dilaniato dalla depressione. Peccato davvero: probabilmente conta ogni minuto che manca da qui alla fine della stagione.

 

ALVARO BAUTISTA 4

Un’altra caduta, un’altra prestazione deludente: anche lui non vede l’ora che finisca questo terribile 2014.

HONDA RC213V VOTO 9

Il valore della Honda è il primo posto di Marquez, o il quarto di Pedrosa? Difficilissimo rispondere. Sicuramente è un’ottima moto, ma, ancora una volta, se non ci fosse stato Marc a vincere sarebbe stata una Yamaha.

 

YAMAHA M1 8

In gara, sinceramente, tutta questa differenza con la Honda non si è vista, ma il merito è stato soprattutto di Lorenzo. Comunque, per il secondo GP consecutivo, sono due le M1 sul podio: non si può certo parlare di moto poco competitiva.

 

DUCATI GP 14 7

Grazie a Dovizioso è sembrata una moto quasi “normale”. Ma Honda e Yamaha rimangono di un altro pianeta.