La versione di Zam: "Cosa può portare Stoner alla Ducati?"

Giovanni Zamagni
Giovanni Zamagni analizza il ruolo di Stoner all’interno del box Ducati e la sua effettiva utilità in veste di collaudatore
31 gennaio 2016

Giovanni Zamagni, appena atterrato a Sepang, analizza il ruolo di Stoner all’interno del box Ducati e la sua effettiva utilità in veste di collaudatore.

«E’ andato forte! Tre secondi dalla pole si potrebbe dire, ma Casey non andava in moto da un sacco di tempo, ha usato solo la GP15, ha fatto 54 giri usando solo un treno di gomme e la pista era sporchissima. Per tutti questi elementi si può dire che Casey Stoner ha fatto quello che doveva fare e quello che ci si aspettava che facesse. Non è una sorpresa, lui è probabilmente il più grande talento dell’era moderna. Quello che mi lascia perplesso è il suo desiderio di fare un altro test insieme agli altri piloti nei prossimi giorni. A cosa serve questo test alla Ducati? Al di là dell’immagine e del gran parlare intorno a Stoner, cosa porta Casey come collaudatore? Lo sappiamo tutti, lui è capace di andare forte con moto che altri piloti non riuscirebbero a guidare neanche per uscire dalla corsia dei box. Il concetto è: Casey Stoner è unico. Farlo girare insieme agli altri piloti a me sembra che sia quasi una provocazione nei confronti di Iannone e Dovizioso. Quindi: cosa porta Stoner alla Ducati?».