Iannone: "Ho avuto l'approccio giusto con la GP15"

Iannone: "Ho avuto l'approccio giusto con la GP15"
Giovanni Zamagni
Iannone decisamente soddisfatto della nuova moto: "Mi sono subito trovato a mio agio". Più in difficoltà il Dovi, comunque ottimista: "La base di partenza è buona, adesso bisogna lavorare sul bilanciamento" | G. Zamagni, Sepang
25 febbraio 2015

SEPANG – Andrea Iannone: 4° a 0”607 da Marquez, più che discreto nel passo gara. Andrea Dovizioso: 10° a 1”353 dalla vetta, con problemi di messa a punto in frenata. «C’è molto da lavorare» conferma l’ingegnere Gigi Dall’Igna, ma, complessivamente, il debutto della GP15 è stato certamente incoraggiante.


«Sono stati tre giorni positivi – commenta Iannone -: siamo arrivati qui con una moto completamente nuova, senza mai provarla: sono contento per come è cresciuta e migliorata durante il test. Oggi abbiamo provato varie tipologie di assetto per cercare di migliorare soprattutto il grip della moto e l’inserimento in curva, trovando alla fine dei benefici. Chiudiamo questa tre giorni con sufficienti dati per valutare la situazione: rispetto alla 14.3 il “feeling” è completamente diverso, difficile dire se migliore o peggiore, perché il carattere è molto differente». Dall’Igna dice che saranno i piloti a decidere quale moto utilizzare nella prossima gara in Qatar, ma Andrea non ha dubbi. «Scelgo la GP15, perché è migliorata in alcuni punti fondamentali e anche nel ritmo di gara sono andato qualche decimo meglio rispetto ai precedenti test. Ovviamente non si può pretendere di essere subito mezzo secondo più rapidi, ma abbiamo il potenziale per raggiungere i nostri obiettivi». Difficile, però, quantificare il margine di miglioramento. «Può essere elevatissimo come no, ma io credo che ce ne sia parecchio perché abbiamo girato con questa moto solo tre giorni: bisognerà avere pazienza, dare agli ingegneri a casa il tempo per guardare tutti i dati e studiare nuove soluzioni per il Qatar». Il pilota della Ducati cerca di non “gasarsi” troppo. «Bisogna mantenere i piedi per terra: non siamo stratosferici, anche se abbiamo una buona base per essere soddisfatti. Io ho avuto un buon approccio con la nuova moto: bisogna essere contenti, ma non esaltarsi».

 

 

DOVIZIOSO: «HO FIDUCIA, SERVE SOLO TEMPO»

Considerati i tempi ti aspetti un Dovizioso più cupo, invece il giudizio di Andrea è positivo.

«Sono molto contento della “base” di questa moto: abbiamo risolto il problema di farla girare, che era il vero limite della GP14. Era fondamentale riuscirci, senza questo miglioramento sarebbe stata dura. Abbiamo lavorato tanto per cercare di avere più feeling con l’anteriore: dobbiamo essere realisti, è solo il primo test con una moto completamente nuova, contro avversari molto più avanti di noi. E’ diversa dalla moto precedente: dobbiamo lavorare, trovare la giusta distribuzione dei pesi. Non siamo riusciti a fare tutti quello che volevamo, ma in Qatar avremo tutto quello che serve per capire la direzione da seguire: basta poco per essere subito più competitivi. In questo momento non siamo al livello di Honda e Yamaha, ma spero, credo che ci sia un grosso margine e credo molto nel gruppo di lavoro: se pensiamo quanto siamo riusciti a migliorare l’anno scorso con la GP14 durante la stagione, con questa dovremmo fare un passo ancora più grande. Sono sereno: serve tempo per conoscerla meglio. Adesso a casa verranno studiati nel dettaglio i dati per capire cosa possiamo fare per migliorare la moto, specie nell’ultima parte di frenata. Io non mi sono espresso al meglio, non ero padrone della moto: era inutile forzare e rischiare di cadere per fare un decimo meglio».