Ciabatti (Ducati): "Iannone è il più combattivo"

Ciabatti (Ducati): "Iannone è il più combattivo"
Marco Berti Quattrini
Il direttore del Progetto MotoGP Ducati parla dello sviluppo Ducati per il 2015 e di come le differenze tra Iannone e Dovizioso saranno utili alla crescita del team
12 dicembre 2014

Punti chiave

Ducati punta sulla nuova moto, la GP 2015. Non una evoluzione, ma per la prossima stagione si è partiti da zero, con un progetto innovativo e un motore inedito. Il direttore del progetto MotoGP Paolo Ciabatti spiega in quali direzioni si sta spingendo lo sviluppo. La moto però non sarà l'unica novità nel box Ducati: anche Andrea Iannone farà il suo debutto nella squadra ufficiale. Due piloti diversissimi che però, secondo Ciabatti, hanno tanto da offrire.
 
Come procede lo sviluppo della nuova moto?
«Abbiamo fatto gli ultimi test a Jerez con la Ducati GP14.2 (la moto evoluzione portata in gara da Aragon in poi). La moto 2015 sarà una moto completamente nuova, con anche un motore completamente nuovo, ma è vero che anche con la 14.2 siamo in grado di provare alcuni setup che non era possibile provare con la versione precedente e questo ci aiuta a fare una serie di verifiche nell'ottica della definizione anche della moto nuova che dovremmo riuscire a far esordire a Sepang nei test previsti a febbraio.
      
Quali sono state le prime sensazioni di Iannone?

«Andrea di fatto già nel 2014 è stato trattato come un pilota ufficiale perché aveva un contratto con noi e anche il suo team aveva ingegneri Ducati che lo seguivano esattamente come venivano seguiti Dovizioso e Crutchlow nel Ducati Team. Quindi è chiaro che per lui passare nella squadra ufficiale è un passo importante. Abbiamo visto che quest'anno ha fatto delle bellissime gare, è un pilota estremamente veloce e molto combattivo e pensiamo che abbia ancora tanta possibilità di crescere e un talento veramente immenso».

Come procede lo sviluppo anche in funzione dei futuri cambi regolamentari?

«In realtà il regolamento quest'anno ci permette, a fronte di una scelta di correre nella classe Open, di godere di una maggiore libertà per quanto riguarda i test ma soprattutto per lo sviluppo dei motori e il numero dei motori a disposizione. Questo ci consente, durante l'anno, di fare sviluppo anche nelle gare e con i nostri piloti ufficiali. Solo in questo modo, lavorando tutto l'anno, si può tentare di colmare il gap con Honda e Yamaha».

I due Andrea hanno caratteri opposti crediamo che ci daranno la possibilità di lavorare bene il prossimo anno


La scelta di due piloti italiani, sta a significare che per Ducati non è più così indispensabile una rappresentanza internazionale?

«Ducati è un'azienda italiana, ma anche un'azienda globale. Nel passato abbiamo sempre avuto piloti di nazionalità diversa e se guardiamo la storia, per vedere due piloti italiani su una moto italiana, dobbiamo ritornare fino agli anni Settanta, in MV Agusta. La cosa che per noi però è importante è che pensiamo di avere i piloti più veloci che erano disponibili sul mercato, quindi siamo contenti di questa scelta. Il fatto che siano entrambi italiani ci offre la possibilità di lavorare in modo diverso da un punto di vista della comunicazione. Siccome poi i due Andrea hanno caratteri opposti crediamo che ci daranno la possibilità di lavorare bene il prossimo anno».


Quali sono le differenze tra Andrea Dovizioso e Andrea Iannone?

«Dovizioso ha più esperienza, è un pilota sempre molto posato e forse anche un po' introverso. Molto preciso, molto veloce e commette pochi errori. Iannone è più giovane (il 2015 sarà la sua terza stagione in MotoGP) ha una personalità più estroversa ed è più combattivo. Commette ancora qualche errore, ma ci sta perché sta imparando e non ha paura di nessuno. Sono entrambi velocissimi ma con differenze caratteriali».